Dati contrastanti sono emersi in questi giorni riguardo alle percentuali di morti per overdose. Ha fatto sgranare gli occhi a molti l’articolo pubblicato il 6 agosto scorso in cui vengono resi noti i dati dell’analisi geografica nel rapporto GeOverdose relativo al primo semestre 2018 in cui l’Umbria si aggiudica un primato tutt’altro che positivo risultando essere la regione con il tasso di mortalità per droga più elevato, ben 18,1% davanti a Valle d’Aosta, Liguria e Marche. Pochi giorni dopo però è l’assessore regionale alla salute Luca Barberini a rendere noti i dati dell’analisi dell’Osservatorio epidemiologico regionale sulle dipendenze, riguardanti l’annualità 2017, che ha raccolto ed elaborato dati ufficiali trasmessi da un’ampia rete di servizi composta dall’Istituto di Medicina legale dell’Università degli Studi di Perugia, dalle Prefetture di Perugia e Terni, dalla Centrale operativa unica 118 Umbria e dai Servizi sanitari regionali per le dipendenze e dalla quale emerge che sono diminuite le morti per overdose registrate in Umbria. Non sono dunque inesatte le due notizie ma fanno solo fanno riferimento a periodi diversi, è però preoccupante che dopo un anno in cui si è potuto tirare un respiro di sollievo siano bastati pochi mesi per far ribaltare la situazione facendo registrare un dato così allarmante. L’età media dei soggetti deceduti va dai 35 ai 40 anni, sono più gli uomini delle donne a rimanere incastrati nella ragnatela mortale della droga. Per quanto riguarda le sostanze è ancora l’eroina quella che miete più vittime.