Dalla vita nei piccoli paesi, con progetti di rigenerazione urbana e sociale che provengono anche dall’interno dei cittadini che li abitano, al concetto di margine, confine, di “genius loci”, ovvero quell’insieme di caratteristiche socio-culturali, architettoniche, di linguaggio, di abitudini che caratterizzano un luogo, un ambiente, una città, declinate nell’epoca attuale e contemporanea; fino a ricerche portate avanti da un team di giovani antropologi e dottorandi sulle festività paesane (nello specifico si è parlato della festa della Madonna del Giglio di Umbertide) come portatrici di identità e riconoscibilità all’interno di una comunità.
Di questo, in particolare, si è parlato nel convegno (Ri)generare comunità che si è tenuto venerdì scorso (13 ottobre) a Umbertide. Evento patrocinato dal dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia e dalla Fondazione Progetto Valtiberina.
Luoghi e società, insomma, ma anche passato e futuro, insegnamenti e nuove strategie per generare nuove sensibilità abitative e costruire solidi interscambi fra territorio e società sono stati al centro dell’incontro a cui hanno preso parte docenti e ricercatori dell’Università degli studi di Perugia insieme al presidente della Fondazione Progetto Valtiberina David Gori, oltre che rappresentanti delle istituzioni locali; a concludere il dibattito il professor Manuel Vaquero Piñeiro (UniPg).
Il convegno è stato anche l’occasione per presentare le ricerche inserite nell’ambito del dottorato PNRR e del PRIN 2020, il programma triennale per lo sviluppo di Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale, destinato al finanziamento di azioni con lo scopo di favorire il rafforzamento delle basi scientifiche nazionali.