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Maturità: “L’esame non è amico dell’ambiente”, dice Andrea Franceschetti

“Milioni di fogli carta adoperati nell’era della digitalizzazione, il che è inconcepibile”. La presa di posizione del docente del liceo “Città di Piero”

Il professor Andrea Franceschetti

“Troppa carta adoperata, l’esame di maturità non è amico dell’ambiente”. A pronunciare questa frase, che ha il sapore di una sentenza, è il professor Andrea Franceschetti di Pieve Santo Stefano, 50 anni esatti venerdì prossimo (“Sono nato il 28 giugno come Luigi Pirandello, Jean-Jack Rousseau e Pietro Mennea”, ricorda) e da oltre venti docente di lettere italiane e latine alla sezione dello scientifico del liceo “Città di Piero” di Sansepolcro, del quale a suo tempo è stato un validissimo studente.

Franceschetti, che è anche scrittore con assieme una breve parentesi da giornalista, ha scritto una lettera aperta – non con carta e penna – all’Ansa nella quale motiva ovviamente la sua posizione: “Ogni anno – spiega – per appena due prove scritte, vengono stampati quasi 11 milioni di fogli di carta e questo è insostenibile dal punto di vista ecologico”. Lui ne sa qualcosa anche da diretto interessato, visto che da almeno 15 anni svolge l’incarico di commissario di esame; per la cronaca, quest’anno è nella commissione dell’indirizzo linguistico del liceo “Francesco Redi” di Arezzo. E una volta terminate le prove scritte, non ci ha pensato due volte nel prendere posizione in merito; peraltro, dal punto di vista mediatico sa benissimo come muoversi, grazie ai suoi libri e alla popolarità via social fra i ragazzi che vivono e studiano nell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra.

I suoi dati sono frutto di calcoli matematici fatti con gli elementi oggettivi in mano, ma crediamo che dalla stima alla realtà la differenza sia alquanto labile. “Mi sia concesso – spiega – uno sfogo fra il matematico, l’ecologico e il civico. Maturande e maturandi 2024 si assestano sulle 526.317 unità. Alla prima prova scritta, quella di italiano, le tracce sono distribuite a ognuno in 7 fogli e ciò significa 3 milioni e 684.219 fotocopie. Aggiungiamo un minimo di due fogli protocollo per studente e quindi un milione e 52.634 fogli in più, per cui si va a 4 milioni e 736.853. Ogni prova di Italiano viene corredata con un altro foglio contenente la griglia di valutazione, quindi si sale a 5 milioni e 263.170 fogli. Si giunge a 10 milioni e 526.170 fogli di carta con la seconda prova scritta. Certi indirizzi di studio, poi, hanno anche la terza, non dimenticando che ancora mancano le griglie di valutazione del colloquio orale”.

Ma non è ancora finita: “Una trentina di pletorici verbali redatti, stampati e firmati da ogni commissione (le commissioni d’esame, quest’anno, ammontano a 14.072) e – aggiunge – infine le stampe dei voti finali, da affiggere ai portoni delle scuole”. Conclusione del professor Franceschetti: “Milionate di fogli nell’era della digitalizzazione con assieme l’emergenza ambientale. Con che faccia andiamo poi, noi docenti, a parlare di educazione civica ai giovani?”.
 

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