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Montedoglio. Aggiornamenti ancora più inquietanti giungono sull’operazione per il contrasto alla pesca di frodo.

C’è un aggiornamento sull’operazione dei Carabinieri Forestali della Valtiberina Toscana all’invaso di Montedoglio per il contrasto alla pesca di frodo. I militari della Stazione biturgense sono tornati ieri sul posto per un controllo in ore diurne. Una motovedetta condotta da personale dell’Ente Irriguo Umbro Toscano ha portato i Carabinieri Forestali in perlustrazione.

Sono state trovate altre 15 reti da pesca per uno sviluppo lineare complessivo di 1500 metri: dentro intrappolati c’erano molti altri pesci ormai morti. Tutto è stato sequestrato. Di certo il fenomeno del bracconaggio ittico è grave, è in sensibile diffusione e va oltre il locale e anche oltre la predazione per autoconsumo. Le associazioni dei pescatori da tempo denunciano questa situazione, che però adesso sembra rapidamente degenerare.

Tutto da svelare resta invece il vertice delle bande di pescatori di frodo e di relativi compratori di pescato abusivo. Il fenomeno illegale sembra da non circoscrivere a bande di stranieri, che potrebbero invece lavorare per committenti nazionali. Ma anche questa è un’ipotesi ancora tutta da dimostrare. Di certo la collaborazione dei pescatori legali e di tutti i cittadini può rivelarsi il valore aggiunto per consentire alle forze dell’ordine di precisare meglio i loro interventi di controllo e di contrasto a una situazione di illegalità sempre più diffusa.

 

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