Definire in modo chiaro le modalità per permettere l’accertamento medico legale e tossicologico dei soggetti coinvolti in incidenti stradali: questa, in sintesi, la finalità del protocollo d’intesa siglato questa mattina tra la Regione Umbria e la Procura Generale della Repubblica di Perugia.
Il documento ha visto la firma della presidente Donatella Tesei e del procuratore generale Sergio Sottani, assieme a Raffaele Cantone, Alberto Liguori, Alessandro Giuseppe Cannevale e Giovanni Rossi, rispettivamente procuratori dei tribunali di Perugia, Terni e Spoleto e del tribunale dei minori nel capoluogo umbro.
A margine della sottoscrizione sono stati illustrati alla stampa i contenuti del documento: rifacendosi alla normativa sull’omicidio stradale introdotta nel 2016, il protocollo indica le procedure da seguire, nei casi di incidenti con feriti o decessi, per permettere di individuare puntualmente eventuali cause dovute all’uso di stupefacenti e alcol da parte dei conducenti delle vetture coinvolte.
I dettagli dell’accordo
In sintesi, il documento stabilisce la procedura per il prelievo di campioni biologici di urina e sangue dei conducenti coinvolti che afferiscono alle strutture sanitarie in quanto bisognosi di cure mediche, oppure nei casi in cui i conducenti non sono bisognosi di cure mediche e vengono condotti in ospedale per accertamenti tecnici.
Inoltre, è definita la modalità per attivare la catena di custodia in caso di incidente stradale con esito mortale ed in caso di incidente con lesioni gravi e gravissime, previa disposizione dell’Autorità Giudiziaria notiziata dalla Polizia Giudiziaria, con il rilascio di refertazione finale valida ai fini medico-legali.
Per garantire la massima professionalità degli operatori coinvolti e addetti agli accertamenti, è stato stabilito di creare un’interazione ed una più proficua collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti in modo da costituire una “rete” istituzionale per superare e risolvere eventuali difficoltà operative.
A livello regionale, è stata individuata la rete sanitaria dei presidi ospedalieri che sono distribuiti in Umbria che è suddivisa in due livelli a seconda della dotazione di idonea strumentazione e apparecchiature per il compimento delle analisi di screening, di conferma e di strumentazione e luoghi idonei alla conservazione e custodia del campione biologico prelevato all’individuo.
La procedura inizia con l’esecuzione del prelievo nei presidi ospedalieri dotati di Pronto soccorso delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, USL Umbria 1, USL Umbria 2.