A Sansepolcro si è reso necessario l’abbattimento di alcuni alberi storici. Lo ha comunicato l’assessore ai lavori pubblici Riccardo Marzi durante l’ultima seduta del consiglio comunale, riferendo gli esiti di un’indagine commissionata ad un’azienda specializzata all’indomani della caduta di un tiglio in Via Vittorio Veneto lo scorso 15 maggio.
Dopo quell’episodio, ha ricordato Marzi, “la preoccupazione è stata tanta e abbiamo incaricato in fretta e furia una società che con uno strumento – di fatto una Tac – ha svolto delle precise indagini sui principali assi viari alberati di Sansepolcro. È stato certificato uno stato di pericolosità che non ci ha fatto dormire per qualche notte”. Il vicesindaco ha sottolineato che “abbattere piante di almeno 50 anni non è assolutamente facile per un amministratore” e ha annunciato la volontà di effettuare prontamente interventi di ripiantumazione.
Il tema è stato toccato da Marzi nell’ambito della più ampia relazione su un atto di indirizzo riguardante “aspetti turistici del territorio” e “fruizione degli spazi pubblici”. L’assessore ha fatto notare che alcune delle piante da abbattere si trovano all’interno del Giardino di Piero della Francesca, ed ha ricollegato la necessità di questi interventi con una previsione inserita nella delibera in discussione. Si tratta di un bando rivolto anche ad “attività di imprese o soggetti privati” per la concessione di un sesto della superficie del giardino, “subordinata al perseguimento di significativi interessi pubblici”.
Il testo, che va inoltre a toccare una più generale disciplina delle concessioni di suolo pubblico nell’ottica di “valorizzare gli aspetti legati alla permanenza dei soggiorni a all’arrivo dei turisti”, è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e della consigliera di minoranza Laura Chieli.
Hanno invece scelto di non partecipare alla votazione i due consiglieri del gruppo PD-InComune presenti al dibattito, Filippo Polcri e Chiara Andreini. Quest’ultima aveva fortemente criticato le tempistiche frettolose e l’assenza di condivisione rispetto a “un argomento di interesse generale, che coinvolge parti importanti della nostra città e interessi economici, ambientali, culturali e turistici”. Andreini, parlando di “criticità evidenti che hanno bisogno di approfondimenti”, aveva chiesto il rinvio del punto per “aprire un percorso serio per la stesura di linee di indirizzo che riguardino tutte le problematiche connesse alla fruibilità di spazi pubblici, alla somministrazione nel centro storico, alla valorizzazione dei pubblici esercizi, nel rispetto delle norme, delle aspettative dei cittadini e degli spazi pubblici”.