Quello emesso in data odierna dall’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana avrebbe dovuto essere un decreto attraverso il quale riportare l’offerta scolastica della Valtiberina in una situazione di normalità. E invece, contrariamente alle aspettative e a quanto richiamato sul precedente atto che aveva definito 69 reggenze in tutta la regione, datato 30 agosto, le cose sono andate diversamente.
A causa dei ricorsi di una parte dei candidati del concorso per dirigenti scolastici, a fine estate la nomina dei nuovi presidi era stata bloccata. Per consentire l’inizio dell’anno scolastico erano dunque stati nominati dei reggenti che però avrebbero dovuto lasciare il posto ai nuovi DS nel momento che si fosse superata l’impasse generata dai ricorsi.
Nei giorni scorsi, dopo le ultime sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato, lo stesso ministro Valditara aveva dichiarato di voler proseguire con le nomine dei nuovi dirigenti scolastici, e in effetti così è stato, dato che oggi l’USR ha proceduto ad assegnare i candidati della graduatoria concorsuale. Il problema, però, è che su 69 istituti dati in reggenza a fine agosto, soltanto 29 sono stati interessati dalla nomina (in provincia di Arezzo 2 su 7) e tra questi non ci sono i due istituti della Valtiberina, ovvero il Comprensivo di Sansepolcro e il Voluseno di Badia Tedalda e Sestino. Contrariamente a quelle che erano le legittime aspettative del comprensorio toscano, queste due scuole rimarranno in reggenza per tutto l’anno scolastico.
È a questo punto difficile prevedere cosa succederà per il 2025/2026. Per adesso il dato di fatto è che la risposta dell’USR della Toscana non risulta essere sufficiente, quindi nella difficile situazione creatasi la Valtiberina è chiamata a pagare un prezzo che, in termini di assetto scolastico, appare inequivocabilmente alto. L’unica nota positiva che traspare dalla decisione odierna, è che perlomeno da qui a giugno si potrà procedere con un equilibrio che in qualche modo si è già assestato.
Un vantaggio che però non riduce la preoccupazione, a questo punto comprensibile, che in futuro si arrivi alla perdita definitiva di tali dirigenze. In merito a ciò si ricorda infatti che l’intenzione del Governo è quella che entro il 2025 si arrivi, in tutto il Paese, ad una riduzione di circa 650 istituti. Proprio in considerazione di ciò, è davvero plausibile che dopo questa fumata nera il prossimo anno la Valtiberina possa recuperare le sue due dirigenze?