Non è da escludere che il bandito albanese morto la notte scorsa intorno alle 4 a Ponte Felcino in una sparatoria con delle guardie giurate facesse parte della banda di ladri che nella stessa nottata ha agito prima nel territorio di Citerna, poi nel tifernate e infine a Pierantonio di Umbertide: per la parte altotiberina le indagini sono curate dai Carabinieri di Città di Castello. Sta di fatto che i malviventi hanno preso di mira tre diversi esercizi pubblici. Uguale la tecnica utilizzata nei tre bar: porte d’ingresso forzate e poi l’asportazione di tutto ciò che sembrava avere un qualche valore. Dai dintorni di Citerna i banditi si sono spostati a Città di Castello, dove sono entrati in un bar situato nei pressi di un distributore di carburanti nella zona dell’ospedale, per poi – pare – immettersi nella E45 per arrivare a Pierantonio. Qui hanno perpetrato un altro furto con lo stesso metodo: prima la spaccata e poi la razzia, anche se non sembra che in questo caso abbiano racimolato gran che. Tutti i primi riscontri fanno pensare all’azione di un’unica banda, che poi si sarebbe spostata nel perugino. E il tragico finale della scorribanda registrato a Ponte Felcino potrebbe davvero essere la conclusione di questa impresa delinquenziale.