E’ gravissima la situazione attuale di Sei Toscana, la società regionale pubblico-privata che gestisce il ciclo dei rifiuti in tutto il territorio toscano del sud: dispute fra soci privati, addirittura con annunci di querele per diffamazione, dimissioni non motivate, almeno pubblicamente, del suo presidente Paolini, un bilancio in rosso per 4 milioni di euro, il tutto in un pericoloso clima di incertezze: sembra proprio che in un settore cruciale come quello ambientale in Toscana si stia davvero superando il livello di guardia. Il tutto anche in presenza di un servizio nel complesso insoddisfacente. E sono ormai in molti a chiedersi se l’unica soluzione non sia quella del commissariamento totale di Sei Toscana quindi con l’azzeramento dei suoi organi amministrativi e con l’avvio con i commissari di un percorso che porti al superamento, o comunque alla profonda revisione del contratto di servizio. E pesano anche le dichiarazioni di Marco Mairaghi, amministratore delegato di Sei Toscana: a suo parere “è fondamentale che la società torni saldamente nelle mani dei soci cosiddetti pubblici, controllati dai comuni”. E questo considerando comunque che “Sei Toscana può operare nel rispetto della gara indipendentemente dalla composizione della sua compagine azionaria, ovvero che sia a maggioranza pubblica o a maggioranza privata”. C’è ora secondo Mairaghi “una grande opportunità che si verificherà nel giro di poche settimane: entro l’estate Sei Toscana dovrà fare un nuovo aumento di capitale da 18 milioni di euro” e dunque i soci pubblici, ossia Siena Ambiente, Csai e Aisa, sono chiamati a lavorare insieme per recuperare la maggioranza della società. E sulla spinosa questione si registra poi la dura posizione presa dal Movimento 5 Stelle, per il quale “la reazione, seppur tardiva, di questi giorni di sindaci e rappresentanti dei comuni in ATO Toscana Sud, fa sperare che finalmente smettano di far finta di niente e si siano resi conto della gravità della situazione”.
Ma i pentastellati chiedono “dove erano ATO e i sindaci che oggi puntano il dito contro le inefficienze e i costi di SEI Toscana, quando il MoVimento 5 Stelle denunciava con largo anticipo tutto quello che poi è accaduto?”