E 45 chiusa, serve lo stato di emergenza nazionale per il territorio della provincia di Perugia. A chiederlo al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, è la presidente della Regione Catiuscia Marini insieme a quelli di Toscana ed Emilia. «Una situazione – scrive Marini nella lettera – che ha determinato l’interruzione della viabilità di collegamento veloce tra l’Umbria, la Toscana e l’Emilia-Romagna e la spaccatura del sistema viario tra Sud-Ovest e il Nord-Est dell’Italia centrale, di cui la statale 3bis Tiberina rappresenta la dorsale fondamentale». La presidente parla di «notevoli impatti sociali ed economici» e di «ingentissimi danni a tutto il tessuto economico e sociale del territorio» a causa dell’assenza di percorsi alternativi.
Tale situazione potrebbe causare il dissesto del tessuto produttivo e commerciale di tutto il territorio dell’Alta Valle del Tevere, con pesanti ricadute economiche ed occupazionali per l’intera regione.
A tal proposito risarcimenti per milioni di euro per la chiusura della E45sono stati chiesti da una quindicina di aziende fra San Giustino e Pierantonio che in queste ore attraverso l’avvocato Marcello Pecorari, hanno presentato e depositato alla Procura di Arezzo, come soggetti danneggiati, una vera e propria richiesta danni legati al sequestro del viadotto Puleto. Per l’avvocato Pecorari ci sono degli aggravi anche di «100 euro circa per ogni singolo viaggio verso il nord partendo dall’Altotevere». «L’aumento dei costi di trasporto – precisa l’avvocato Pecorari – sta causando anche la perdita di commesse che vengono affidate ad altre aziende di trasporto non interessate dalla chiusura della E 45».