L’Agenzia Umbria Ricerche ha reso noto uno studio sulla diffusione della pandemia nella regione. Secondo i dati ufficiali, gli infettati complessivi dal primo caso, del 13 febbraio 2020, sono stati 282.582. Tra i fattori che hanno condizionato il fenomeno, è stato approfondito in particolare il tema delle coperture vaccinali: in Umbria sono state somministrate oltre due milioni di dosi, raggiungendo con almeno una di esse l’89% della popolazione.
È stato esaminato inoltre l’impatto del virus in base al sesso, riscontrando un andamento sovrapponibile tra maschi e femmine, elle fasce di età. Rispetto a quest’ultimo parametro l’andamento non è stato omogeneo: spicca in particolare l’impatto sui giovani, meno colpiti a inizio pandemia e poi progressivamente sempre più interessati dall’infezione, arrivata a coinvolgere il 52% della popolazione tra i 5 e gli 11 anni e il 48% tra il 12 e i 19 anni.
Guardando ai casi complessivi, si nota che la maggiore quota di infettati si è avuta di gran lunga nell’anno 2022, quando, al netto delle reinfezioni di chi era già stato colpito precedentemente, si è saliti da circa il 10% della popolazione colpita al 31 dicembre 2021 a oltre il 30% colpita nei quasi due anni e mezzo che arrivano a giugno 2022.
Le autrici della ricerca, evidenziando che la popolazione anziana, maggiormente coperta dai vaccini, è stata meno impegnata dall’infezione negli ultimi mesi, giungono alla conclusione che “i dati indirettamente confermano l’efficacia della campagna vaccinale in Umbria.