“L’interrogazione entra nel merito di aspetti che sono già stati oggetto di accertamenti tecnici complessi, allo stato attuale a noi non noti. Non intendiamo sottarci ai nostri obblighi e responsabilità, meno che mai in presenza di una tale tragedia e di un tale immenso dolore. Abbiamo la massima fiducia nella magistratura e nei nostri tecnici comunali, che non possono essere messi alla gogna per il solo fatto di svolgere una funzione pubblica; la gravità di questa tragedia e i procedimenti in corso meritano da parte di tutti la massima responsabilità e la massima correttezza, al di là e al di fuori di ogni diatriba politica”. È quanto dichiarato dal sindaco di San Giustino Paolo Fratini nel corso del consiglio comunale di lunedì sera (30 ottobre), in riposta all’interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Corrado Belloni e Luciana Veschi (Patto Civico).
Nel testo, illustrato in aula dall’esponente di Fratelli d’Italia, si chiedevano spiegazioni sulla mancata sostituzione del guard-rail prima e dopo l’incidente mortale avvenuto il 3 dicembre 2022 e se erano state effettuate “indagini nei confronti dei membri dell’organico comunale e dei membri politici dell’amministrazione in relazione a quest’incidente”. Argomento, questo, emerso poi alcuni giorni fa, con la notizia della chiusura delle indagini da parte della Procura di Perugia, sull’incidente del dicembre scorso. Secondo gli inquirenti, la barriera protettiva tolta dopo essere stata danneggiata in un precedente incidente avrebbe dovuto essere sostituita per garantire la necessaria sicurezza del tratto in questione. Motivo per cui il dirigente del settore lavori pubblici del comune e per il suo predecessore, oggi in pensione, sarebbero stati rinviati a giudizio.
Nel ribattere alle parole del sindaco, Luciana Veschi ha replicato, ampliando la discussione, che “dopo un anno abbiamo la necessità di chiedere per quale motivo è stata depositata una petizione online per ripristinare il guardrail e non è stato dato nessun riscontro da questa amministrazione; io credo che coloro che l’hanno depositata avrebbero avuto almeno diritto a ricevere una risposta da questa amministrazione”. “Per parlare di sicurezza – ha continuato Veschi – si deve investire sulla manutenzione delle strade, sul ripristino della segnaletica, sull’acquisto di presidi fondamentali e sulla sostituzione di quelli danneggiati. Altrimenti la sicurezza resta una parola vuota, si deve passare dalle parole ai fatti”. “Lei, sindaco Fratini, non è il giudice ma deve dare una risposta politica e soprattutto umana. Da sangiustinese provo sdegno per il comportamento di questa amministrazione, tenuto anche nelle ore dopo l’incidente; perché se la politica non è umanità possiamo tutti uscire dalla porta e non presentarsi più”, ha concluso Veschi, che ha deciso di lasciare la seduta del consiglio comunale, rientrando poi in un secondo momento.