Si è concluso stamani l’iter processuale nei confronti dell’ex sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, che nel dicembre 2020 aveva ricevuto un avviso di garanzia per omissione di atti ufficio relativamente al sequestro di un impianto di autodemolizione. Nel corso dell’udienza preliminare è stato decretato il “non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.
“Sono soddisfatto per come è terminata la vicenda”, ha commentato l’ex primo cittadino biturgense. “Come avevo detto a suo tempo, non c’erano i presupposti per portare avanti questa accusa nei miei confronti, e infatti chiesi subito di poter essere ascoltato dal Procuratore della Repubblica per chiarire la mia posizione. Ho sempre avuto la massima fiducia nella magistratura e questa conclusione conferma quanto ho sempre dichiarato e sostenuto rispetto alla vicenda”, ha detto Cornioli.
I fatti traggono origine dal sequestro di un impianto di autodemolizione alla periferia di Sansepolcro, operato nel gennaio 2019 da Carabinieri Forestali e Procura in seguito alla segnalazione di irregolarità nelle procedure di smaltimento dei rifiuti e trattamento di veicoli, batterie e bombole.
Successivi rilievi condotti insieme all’Agenzia regionale per l’ambiente avevano portato, nel settembre del 2020, ad individuare che lo stabile era costruito sopra un’importante quantità di eternit e amianto respirabile. L’inchiesta aveva quindi coinvolto anche l’allora sindaco biturgense, accusato di aver «omesso di adottare provvedimenti per l’immediata inaccessibilità del sito, prima che questo fosse messo in sicurezza».