Travolto e schiacciato dal mezzo che stava guidando: è ancora molto grave. La catena degli infortuni sul lavoro non accenna a spezzarsi e stavolta il fatto di cronaca arriva anche dal comprensorio che fa capo alla Valtiberina, poiché si tratta dell’isola amministrativa toscana in territorio ora romagnolo; per la precisione, è l’exclave del Comune di Badia Tedalda all’interno della provincia di Rimini.
In questa zona è all’opera il cantiere per la realizzazione del metanodotto che dal capoluogo della riviera adriatica collega con Sansepolcro e poco dopo le 7.30 di mercoledì 25 settembre, all’inizio della giornata lavorativa, un operaio che stava guidando un escavatore nelle vicinanze di un pendio – fra le località di Ca’ Raffaello e di Santa Sofia Marecchia – avrebbe all’improvviso perso il controllo del mezzo, che è scivolato rovesciandosi addosso all’uomo, un 56enne originario della provincia di Napoli e dipendente di una ditta alla quale sono stato affidati interventi in subappalto.
Immediati sono scattati i soccorsi: da Badia Tedalda è arrivata l’ambulanza del 118, ma ben presto si è reso necessario l’invio dell’elisoccorso della Regione Emilia Romagna per il trasferimento del ferito in codice rosso all’ospedale Bufalini di Cesena. L’operaio ha riportato forti contusioni in diverse parti del corpo, più una ferita alla testa nella parte posteriore e inoltre evidenziava sulle prime una scarsa sensibilità agli arti inferiori e superiori; è rimasto però sempre cosciente. Sul posto si sono recati anche i vigili del fuoco di Novafeltria e i colleghi del distaccamento di Sansepolcro. Allertati i carabinieri della Compagnia di Sansepolcro, oltre alla medicina del lavoro.
Sempre in riferimento ai lavori del metanodotto, un precedente incidente si era verificato il 12 maggio del 2021 a Rofelle, altra frazione di Badia Tedalda: un pick-up con cinque operai a bordo, rimasti tutti feriti, era finito in un dirupo dopo aver imboccato una via molto ripida e stretta; a causa del fango presente sul fondo stradale, il veicolo avrebbe perso aderenza, compiendo oltre dieci metri di discesa per poi fermarsi nel torrente sottostante. Tre degli occupanti vennero trasportati alle Scotte di Siena (uno dei quali in prognosi riservata), un quarto al San Donato di Arezzo e il quinto all’Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro.