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Spada ritrovata nel Tevere, in corso le verifiche

L’episodio a Pieve Santo Stefano: si attende l’esito dei controlli di Carabinieri e Soprintendenza

La spada ritrovata a Pieve Santo Stefano

Un ritrovamento che ha destato grande curiosità a Pieve Santo Stefano. Nella giornata di domenica un cittadino stava passeggiando lungo il fiume Tevere quando, all’altezza del tratto che attraversa il centro del paese, ha notato una spada nell’acqua. L’uomo l’ha raccolta e l’ha portata al sindaco affinché possano essere svolti tutti gli accertamenti del caso.

Nel dettaglio, si è ritrovato in mano un’arma che richiama un antico gladio dell’epoca romana: saranno i controlli degli esperti a stabilire se si tratta realmente di un reperto di altissimo valore storico o di una moderna copia gettata nell’acqua.

Domani, giovedì 26 maggio, a Pieve Santo Stefano arriveranno infatti i militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale da Firenze accompagnati da un Funzionario della Soprintendenza per i beni culturali di Arezzo. Nel frattempo, in attesa delle verifiche, la spada è rimasta in custodia al sindaco Claudio Marcelli.

Il capitano della Compagnia Carabinieri Carmine Feola ha fornito alcuni dettagli sulle normative previste dalla legge per questo genere di episodi: “Per legge, tutto ciò che viene ritrovato nel sottosuolo e nei corsi d’acqua e che potrebbe essere di interesse dal punto di vista storico, culturale, architettonico e antropologico appartiene allo Stato” precisa subito il Capitano “Successivamente deve farne un apprezzamento ed eventualmente rivendicarne il possesso affinché tutti possano fruire di tale patrimonio. Insomma deve avvenire quella che, in termini tecnici, si chiama expertise”.

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