«La grande mostra al Guggenheim di New York è stata un evento epocale dal quale si parte per guardare al futuro: nel 2016 la stessa mostra sarà ospitata agli ex Seccatoi dove si sta anche lavorando per la realizzazione del terzo museo dedicato a Burri, quello della ‘Grafica’, il vero sogno del maestro»: il sindaco Luciano Bacchetta, tornato dall’America per la mostra «The Trauma of Painting», ha raccontato durante un incontro sensazioni e nuovi obiettivi sulla spinta emotiva e positiva riportata da New York.
Lo ha fatto col presidente della Fondazione Bruno Corà, all’assessore regionale Fernanda Cecchini e al vice sindaco Michele Bettarelli, tutti della folta delegazione che dall’Umbria ha raggiunto la «grande mela».
Ma chi ha pagato la trasferta per le istituzioni? A domanda specifica Bacchetta ha così risposto: «Sindaco e vicesindaco nella trasferta a New York e nelle altre due precedenti (a Bruxelles e a Gibellina) per il Centenario sono andati sempre ospiti della Fondazione (o nel caso di Gibellina del Rotary). Il Comune non ha pagato un euro – ha precisato Bacchetta -. I pranzi e le cene sono state pagate personalmente e senza alcun tipo di rimborso”. Ma il sindaco ha aggiunto di ritenere “comunque che Città di Castello avrebbe dovuto esserci anche se la trasferta fosse stata pagata con soldi pubblici. Era un atto dovuto come istituzioni considerando la portata dell’evento e il protagonista».
L’assessore Cecchini ha invece precisato che per quanto riguarda la trasferta sua e della Governatrice Catiuscia Marini, «il viaggio è stato pagato per metà dalla Fondazione e per metà dalla Regione”. La Cecchini si è detta “d’accordo nel censurare i politici che rubano o sprecano, ma l’Umbria aveva il preciso dovere di accompagnare uno dei suoi figli più grandi a NY, per un tributo di livello mondiale». Tornando alla mostra Corà non ha esitato “a definire epocale la mostra di Alberto Burri al Guggenheim, una punta di diamante del Centenario. Il catalogo realizzato per la retrospettiva si aggiunge ai sei volumi del catalogo generale che la Fondazione presenterà il 20 e 21 novembre a Perugia in un convegno promosso con l’Università». Sono ancora tanti gli eventi che New York dedicherà alla mostra: una rassegna di cinema neorealista italiano, performances sul teatro di guerra e una nuova coreografia del balletto che Minsa Craig, la moglie di Burri, realizzò, ispirata dall’arte del marito. La Fondazione Albizzini-Burri ha quindi donato al Comune la locandina della mostra al Guggenheim.