Si è conclusa domenica 23 luglio la XXI edizione di Kilowatt Festival “Paradiso Adesso”. Il festival multidisciplinare di teatro, danza, circo, musica, che negli anni è diventato un luogo stabile di confronto e di sperimentazione a livello internazionale, si è svolto dall’11 al 15 luglio a Sansepolcro, sede storica della manifestazione, e dal 19 al 23 luglio a Cortona, con un cartellone composto da 64 spettacoli di teatro, danza, circo, musica, 15 tra anteprime, prime assolute e prime nazionali e 21 eventi extra-teatrali, tra cui dj-set, incontri e convegni.
“Anche quest’anno la formula del doppio festival si è confermata vincente – afferma Luca Ricci di CapoTrave/Kilowatt – Entrambe le città hanno dialogato con il festival in modo creativo, aprendo spazi di spettacolo inediti e reagendo con passione alle proposte artistiche, soprattutto a quelle più ardite e sorprendenti. Il pubblico ha affollato i vari appuntamenti e la presenza di 12.000 spettatori ha dato la misura di un successo gigantesco per un festival che non cede di un passo rispetto alle semplificazioni commerciali, ma persegue con coerenza un cammino di ricerca e innovazione delle arti della scena, grazie al contributo dei quasi 300 artisti presenti”.
Lucia Franchi sottolinea invece come il festival non si sia limitato a proporre semplici spettacoli: “È stato prodotto anche pensiero, a partire dalla ricchissima tre giorni sul teatro in digitale, fino all’incontro denso di emotività delle attrici che hanno festeggiato il padrino di questa edizione, il regista Antonio Latella, passando per la giornata dedicata al debutto della nuova opera di Roger Bernat, incluso l’incontro della rete Risonanze sul giovane teatro under 30, senza tralasciare i 5 dialoghi mattutini tra Visionari e compagnie dove si sono promossi scambi di esperienze in un clima di reciproco ascolto. Il festival ha inoltre offerto dj-set molto affollati, ristoranti che hanno offerto cibo a km. 0, attenzione alla sostenibilità ambientale e interesse verso l’economia civile con la Piazza dei Beni Comuni”.
“Il festival è stato un cammino lungo un anno, non è cosa che si prepara in due o tre mesi – ricordano infine i due direttori artistici della manifestazione – lo staff che ha seguito il progetto passo dopo passo è stato all’altezza della complessità dell’evento ed è il patrimonio principale che ogni anno si porta in eredità da un’edizione del festival a quella seguente. A loro va ad aggiungersi una squadra di oltre 40 volontari dalle straordinarie capacità risolutive, senza i quali non sarebbe possibile un evento così così articolato. Un ringraziamento va inoltre agli enti pubblici e privati che hanno investito in noi, alle associazioni e ai cittadini che ci hanno offerto la loro collaborazione”.