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Per chi suona la campana: “Saluti da” è il videoclip animato che racconta la Valtiberina

Un cortometraggio animato che, tra un rintocco e l’altro, omaggia i piccoli Comuni della provincia in una festa di colori e suoni

"Saluti da" - Tommaso Zerbi

Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando pensate alla vita nei piccoli paesi? Da questa domanda è partito il progetto, realizzato da CasermArcheologica in collaborazione con il Ministero della Cultura e Siae, denominato Saluti da. Un breve videoclip animato che punta a omaggiare e celebrare la vita nei piccoli borghi della Valtiberina: Sansepolcro, Anghiari, Caprese Michelangelo, Badia Tedalda e tutti gli altri piccoli centri trovano posto in una narrazione a tecnica mista in cui disegno animato si mescola con la fotografia e il filmato con persone in carne e ossa.

 La risposta alla domanda d’inizio il video l’ha trovata ed è pienamente rappresentativa: Le campane. I rintocchi dei campanili grandi e piccoli sono il metronomo che scandisce il ritmo, il cronografo che fa partire la corsa, il tappeto sonoro della vita di tutti i piccoli comuni. Che siano di una chiesa o di un campanile civico poco importa, la vita e gli appuntamenti di questi luoghi si organizzano ancora oggi in un rito antico. Un’orchestra in cui la bacchetta del direttore è il batacchio di una campana.

Il progetto Saluti da è stato realizzato dall’illustratore e regista classe ‘99 Tommaso Zerbi, il quale, durante la residenza artistica che lo ha visto coinvolto per circa quattro settimane tra luglio e agosto, ha vissuto a stretto contatto con la cittadinanza, le associazioni culturali, gli esercizi commerciali storici e/o a conduzione familiare e le amministrazioni del territorio. In questo periodo, grazie a una serie di incontri, interviste e sopralluoghi, ha tratto ispirazione per la realizzazione del suo corto animato, incentrato sugli aspetti più significativi della cultura delle aree interne della Valtiberina. Il regista, nonostante la giovane età, ha già un’interessante esperienza artistica alle spalle: viene dalla scuola del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino, dove ha diretto il cortometraggio Pompelmaria nel 2021 su commissione del Torino Film Festival.

Zerbi, inoltre, nel tentativo di individuare forme alternative di promozione territoriale e culturale, dal cortometraggio ha estrapolato dei fotogrammi che sono stati convertiti in materiale digitale, promozionale e artistico, tra cui manifesti e cartoline dedicate ai piccoli comuni altotiberini. Il risultato, frutto del lavoro di mesi di scrittura, disegno e montaggio, è stato poi presentato al pubblico in un evento presso la CasermArcheologica lo scorso 9 ottobre 2024. A supportare Tommaso nella realizzazione del cortometraggio si è unita al team la giovanissima artista Corinna Di Petrillo, sound designer, che ha contribuito alla composizione della colonna sonora. Un tema musicale che diventa la lingua del video, in quanto basato proprio sul rintocco delle campane. Il filmato, infine, vede anche l’amichevole partecipazione del giovane campanaro biturgense Federico Bruschi.

CasermArcheologica non è soltanto il promotore di questa iniziativa, ma è anche colei dove può essere ancora fruita: il videoclip, pubblicato su YouTube, è disponibile alla visione in una sala dedicata al primo piano del Palazzo Muglioni, in via Niccolò Aggiunti, sede dell’associazione culturale che da oltre un decennio cerca di portare novità e freschezza nel panorama culturale biturgense e non solo.

Il palazzo di cui sopra fu costruito su una struttura precedente di proprietà della famiglia Muglioni, nobili fin dal Medioevo e che tra il XV e il XVI secolo ricoprirono le massime cariche nel Comune di Sansepolcro. La retrostante facciata su via Fiorenzuola testimonia la natura cinquecentesca dell’edificio, mentre la facciata principale su via Aggiunti è stata realizzata nel XIX secolo. Il palazzo oggi è di proprietà della Provincia di Arezzo, lasciato in comodato d’uso al Comune di Sansepolcro e la cui gestione è affidata all’Associazione CasermArcheologica.

C’è un filo invisibile che collega passato e presente. Storicamente questo palazzo è stato un salotto culturale, animato da proprio da Minerva Muglioni, gentildonna amante delle arti, nata a Sansepolcro nel 1875. La nobile era sposata con Silvio Buitoni, uno dei discendenti della famiglia fondatrice della Buitoni, la maggiore industria alimentare del territorio. Morta suicida ancora in giovane età, la figura di Minerva Muglioni è stata presto gettata nel dimenticatoio. In seguito, il palazzo è diventato sede della Caserma dei Carabinieri e, a fine anni ’80, è stato adattato a succursale scolastica. Per circa tre decenni lo stabile è stato completamente abbandonato. Oggi i propositi di cultura e comunità di Minerva Muglioni rivivono nel lavoro di altre tre donne: Laura Caruso, Ilaria Margutti e Alice Solfanelli che insieme si occupano di far rivivere questo spazio per riconsegnarlo ai giovani del posto.

Molte delle opere presenti nella collezione permanente di Caserma sono state infatti realizzate da studenti del liceo “Città di Piero”. Il direttivo è oggi composto anche da Andrea Marsili, Cecilia Colagiovanni, Gianmarco Foni, Giorgia Guadagni, Giulia Bilancetti, Laura Caruso, Ruben Marzà e Lucia Scartoni.

Molti artisti hanno colto il suo valore, utilizzando le sue sale per set fotografici e ambientazioni per video: Alessandra Baldoni, artista di livello nazionale, l’ha usato come scenografia delle stanze per un progetto fotografico dedicato alla favola di Pinocchio, esposto per la prima volta al Premio Cairo Mondadori a Milano. La fotografa Silvia Camporesi ha scelto le stanze della ex-Caserma per inserirle nel suo libro dedicato a luoghi abbandonati in Italia, il volume Atlas Italiae edito da Peliti Associati. Inoltre, esattamente 10 anni fa, il 2 novembre 2014 la band altotiberina dei Voldo ha presentato il videoclip del suo singolo di esordio Steps proprio presso le sale di CasermArcheologica

Dal 2017 CasermArcheologica ha riaperto ufficialmente, grazie agli interventi di manutenzione svolti dall’Associazione omonima e oggi rappresenta lo spazio permanente dedicato all’Arte Contemporanea a Sansepolcro, oltre che luogo di co-working e formazione per tutte le età, dai 4 ai 94 anni.

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