Resta al centro dell’attenzione il tema della collocazione della Madonna del Parto. La lunga vicenda giudiziaria (ricostruita da TtvPost in questo articolo) è sfociata nel marzo scorso nella sentenza del Consiglio di Stato che ha sposato la posizione del Ministero dei beni culturali contro quella del Comune di Monterchi: l’opera di Piero deve tornare presso la piccola cappella di Santa Maria di Momentana. In seguito, tra numerose prese di posizione, si è avuta anche l’interrogazione presso la Commissione cultura della Camera da parte dei deputati del gruppo Coraggio Italia Mugnai, D’Ettore e Vietina. In sintesi i firmatari hanno chiesto al Ministero se non ritenesse “opportuno concedere al Comune di Monterchi tempo e possibilità di proporre una o più ipotesi progettuali di collocazione anche alternativa alla cappella del cimitero”.
La risposta scritta del Ministero pubblicata ieri non dà però segnali di apertura: vi si ribadisce infatti che “il legame identitario tra la Madonna del Parto e il sito di Momentana è pienamente legittimato”; che la “Soprintendenza aretina non era titolata a rilasciare l’assenso ministeriale” all’accordo del 2009 tra Comune e Diocesi per lo spostamento presso il Monastero delle Benedettine; e che le opere esterne dell’attuale Museo della Madonna del Parto erano state autorizzate nel 2015 dalla Soprintendenza “al fine di superiore interesse di tutela dell’edificio nel quale l’opera di Piero in quel momento si trovava”, ma “escludendo il riconoscimento museale”.
Di conseguenza, come si legge nel testo, “non si ritiene ammissibile la possibilità di «alternativa alla collocazione nella cappella del Cimitero» della Madonna del Parto”. Il Ministero definisce comunque “indiscutibile” il fatto che “deve aprirsi un nuovo corso che preveda la leale collaborazione istituzionale tra Comune di Monterchi e Ministero con l’obiettivo del superiore interesse della tutela e valorizzazione della Madonna del Parto”. Pertanto “saranno certamente discusse e approntate con il coinvolgimento del Comune e degli altri enti interessati” le soluzioni progettuali che il Ministero predisporrà, finalizzate in ogni caso al “ricollocamento dell’opera nella cappella di Momentana”.
“In data 20 aprile 2022 ho incontrato a Roma il Sindaco di Monterchi, Alfredo Romanelli, al quale ho anticipato anche la predisposizione da parte della Soprintendenza del progetto di messa in sicurezza della cappella”, si legge ancora nella risposta, attribuibile quindi alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni, che aveva ricevuto al Ministero una delegazione composta dal primo cittadino monterchiese, dall’assessore alla cultura e dal direttore del Museo della Madonna del Parto. Riferendo al consiglio comunale di quell’incontro, Romanelli aveva tra l’altro detto che “il Ministero in modo ufficiale ha ovviamente ribadito che la sentenza non è cancellabile, però ha aperto a delle possibilità nel momento in cui ci fossero presupposti ostativi per la tutela e la conservazione dell’affresco”.
Anche in quest’ottica la risposta pervenuta ieri era piuttosto prevedibile, perché era francamente molto difficile che il Ministero, dopo aver fatto ricorso, potesse sconfessare una sentenza che gli aveva dato ragione. La speranza del Comune appare invece quella che alla rinuncia al ritorno a Momentana si possa arrivare in un secondo momento, se ulteriori passaggi condotti dal Ministero portassero a constatare eventuali problematiche eccessive. Una tattica che è stata giudicata “attendista” e per questo criticata dall’opposizione consiliare monterchiese.
Ulteriori sviluppi della vicenda sono comunque previsti a breve, visto che per martedì 10 maggio è in programma un incontro a Siena tra il sindaco Romanelli e il Soprintendente di Arezzo, Siena e Grosseto sul tema della valorizzazione del patrimonio storico-artistico, che nel caso di Monterchi non può naturalmente prescindere dalla Madonna del Parto.