È stata presentata questa mattina al Palazzo della Provincia di Arezzo la 29ª edizione di Tovaglia a Quadri, la celebre cena spettacolo “con una storia da raccontare in quattro portate” in scena tra le mura storiche del Castello di Sorci ad Anghiari. Alla conferenza stampa erano presenti i due autori Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli, quest’ultimo anche regista; con loro, il sindaco del borgo valtiberino e presidente dell’ente provinciale, Alessandro Polcri, assieme all’assessore al turismo Ilaria Lorenzini.
Da sabato 10 a lunedì 19 agosto, il cortile del castello sarà il palcoscenico di un viaggio emozionante e coinvolgente attraverso storie locali che riflettono questioni di portata nazionale. Grandi interpreti dello spettacolo saranno come sempre gli abitanti della Valtiberina, che anche quest’anno tratteranno con la consueta e pungente ironia le grandi tematiche dell’attualità.
Quest’anno il tema attraversato è la follia, o presunta tale, come affermano gli autori: “Una donna libera, creativa, indipendente, fa ancora paura. Da sempre. Così l’uomo ha cercato nei secoli di controllarla, inibirla e in alcuni casi segregarla. In un matrimonio patriarcale o in un manicomio abissale. In questa estate 2024, al Castello di Sorci si sposeranno, con rito religioso, due giovani. Lui è un bravo “citto” come si dice in quest’angolo di Toscana, lo sanno tutti. Lei non sembra una brava “citta”, lo dice qualcuno e lei non lo nasconde. Colei che appare come la contessina ereditaria del castello, è matta. Ad Anghiari, quasi 100 anni fa, viveva una ragazza che si chiamava Adalgisa, il marito la rinchiuse nel manicomio di Arezzo perché era indomabile, per lui e per quella società giudicante. Le vicende di queste due donne poetiche e malinconiche, libere ma ossessionate, si incrociano riportando in vita l’importanza di essere se stesse, della necessità di aprire le gabbie culturali e quelle fisiche, come il grande psichiatra Basaglia fece, aprendo tra mille critiche i manicomi”.
“Mattimonio”, il titolo dell’edizione di quest’anno, prende vita in un contesto particolare, coincidendo con il centenario della nascita di Franco Basaglia, figura chiave nella storia della psichiatria. Gli autori di Tovaglia a Quadri hanno voluto abbracciare la sfida di Basaglia nel rimuovere lo stigma sociale legato alla malattia mentale, promuovendo la narrazione delle esperienze di vita delle persone come strumento per sensibilizzare e coinvolgere il pubblico.
Tovaglia a Quadri 2024 è inoltre parte del progetto culturale “Normali Mai”, ideato insieme all’Associazione Centro Franco Basaglia di Arezzo, che si propone di far emergere storie dimenticate e temi rimossi, ponendo al centro del dibattito pubblico la valorizzazione delle diversità e la lotta contro ogni forma di discriminazione. L’evento, che ogni anno registra il tutto esaurito, proporrà anche iniziative speciali come il “libretto di sala” in lingua inglese per i commensali stranieri e un evento dedicato al pubblico giovane, realizzato in collaborazione con l’Associazione Mearevolutio(nae).
In vista di questa nuova edizione, saranno presentate ulteriori iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento in collaborazione con la cooperativa sociale L’Albero e La Rua. Tovaglia a Quadri si conferma dunque un appuntamento imprescindibile per chi desidera immergersi in un teatro della memoria collettiva e riflettere sulle sfide e le trasformazioni della società contemporanea attraverso l’arte e la cultura.