Antonio Santi, in arte N’to Stina, cantautore biturgense classe 1991, festeggia dieci anni di attività con la pubblicazione del suo nuovo album, “Musica per coppiette”, uscito ufficialmente ieri.
Un amore, quello per la musica, che Antonio ha sviluppato fin dall’adolescenza. “La passione nasce quando avevo 14 anni. Quando frequentavo le scuole medie mi ritrovavo spesso il pomeriggio a guardare MTV e lì ho scoperto i Green Day, che uscivano nel 2004 con American Idiot. Lì mi è scattata la scintilla e ho iniziato a suonare la chitarra”.
“Faccio musica punk acustica, ispirata a gruppi come Blink 182, Sum 41, Offspring. Più che alla prima ondata di punk, quella degli anni ’70, il mio punto di riferimento è il movimento revival degli anni ’90. La sfida è stata proprio quella di affrontare questo tipo di genere ma sotto una veste acustica”.
La svolta arriva nel 2012. “Il mio grande amico Francesco Laurenti mi ha proposto di formare un duo, i Suppengreppo. Insieme a lui ho cominciato a girare i primi videoclip. Da lì ho iniziato a chiedere date in giro e i musicisti che conoscevo mi hanno supportato. In live mi sono sempre esibito da solo. In due suonavamo solo in studio, dove abbiamo registrato il primo EP “Acustic Hardcore” nel 2012. La carriera da solista è cominciata ufficialmente nel 2014, col primo album intitolato “Fuori dal Gruppo”.
La prima vera e propria esibizione dal vivo arriva però in un contesto tutt’altro che ortodosso. “Il primo concerto che ho fatto è stato dalla terrazza del teatro di Anghiari. Nei primi anni 10’ veniva organizzato un contest musicale rock. Io e un altro gruppo della zona, i Fresco Pipinoso, ci candidammo ma non venimmo selezionati. Abbiamo quindi deciso di fare una sorta di concorrenza al contest, suonando dalla terrazza. Era dicembre e la cosa assurda è che sembrava ci fosse più gente ad ascoltare noi che gli altri all’interno. Abbiamo ripetuto la cosa ogni anno, finché è esistito quel contest.”
Da quel momento N’to Stina non si è più fermato, continuando a scrivere e suonare per dieci anni. Il suo ultimo CD si può intendere come una summa del percorso compiuto finora. “Il disco l’ho scritto pensando di voler affrontare temi che avevo già toccato in passato, ma andando più in profondità. “Musica per Coppiette” nasce con una matrice ironica, ma non lo è fino in fondo. Si parla di amore e di disillusione amorosa, di viaggi e le delusioni. Inoltre in questo ultimo album ho avuto anche il prezioso contributo di Valentina Pagano al basso.”
Più incerti invece i propositi per il decennio che verrà, anche se per N’to Stina il punto fermo rimane sempre uno. “Dai prossimi dieci anni non mi aspetto niente. Quello che è certo è che continuerò imperterrito a fare musica, sia sotto etichetta che da solo.”