I tedeschi sono arroccati sui colli di Canoscio e del Castellaccio, in posizione dominante tra il Tevere e il Nestoro. A Canoscio la battaglia è sanguinosa e si protrae nella notte dal 9 al 10 luglio, fin quasi all’alba. Dopo un aspro corpo a corpo anche all’interno del santuario – ridotto in condizioni pietose – le truppe gurkha, con il sacrificio di 18 caduti, hanno la meglio sui tedeschi. A nulla valgono i contrattacchi germanici. Intanto gli inglesi del Durham entrano a Trestina e conquistano il colle del Castellaccio. Nello stesso giorno la 4ª Divisione Indiana risale la valle del Nestoro e raggiunge Morra.
La guerra divampa anche dall’altra parte del Tevere. Persa la roccaforte di Montone, i tedeschi si difendono strenuamente sulle alture più a nord. A Colle dei Sorci si esalta il coraggio di un soldato maratha, Yeshwant Ghadge: muore combattendo eroicamente e sarà insignito della Victoria Cross, la più alta onorificenza al valor militare del Commonwealth. Più a est, Pietralunga è occupata dai tedeschi, che bombardano con mortai il paese. Nella battaglia si trovano insieme un reparto corazzato anglo-indiano e i partigiani della “San Faustino” e della Divisione “Garibaldi” marchigiana, che stanno per attraversare la linea del fronte.
A Sansepolcro, i tedeschi distruggono con le mine lo stabilimento Buitoni di via del Prucino e i ponti lungo le strade per Montecasale. Poi è la volta della segheria, del molino elettrico, dello stabilimento tabacchi. Scrive don Luigi Mengozzi: “Colonne enormi di fumo si elevano nel cielo sereno. Scoppi e crolli si susseguono in un crescendo impressionante”.
Per approfondire: Storia tifernate. Battaglia di Canoscio e avanzata alleata lungo il Nestoro.