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Sansepolcro, installata la copia della Pala d’altare del Duomo

L’originale dell’opera di Niccolò di Segna, a cui si sarebbe ispirato Piero per la Resurrezione, è ad Arezzo per il restauro

I lavori di installazione della copia del Polittico di Niccolò di Segna

Dalla mattinata di sabato 13 luglio, una copia realizzata in materiale plastico delle stesse dimensioni sostituirà per un po’ di tempo la stupenda pala d’altare della cattedrale di Sansepolcro, dipinta nel 1350 dall’artista senese Niccolò di Segna, che è partita per Arezzo, dove di essa si occuperà il gruppo di restauratrici “Ricerca”, specializzato per le opere in legno.

La prima fase, quella della diagnostica, avrà la durata di un paio di anni, poi vi sarà – eventualmente – quella successiva della ripulitura e dei ritocchi. “Per ciò che riguarda la prima fase – spiega il parroco della cattedrale, monsignor Giancarlo Rapaccini – con la copertura economica siamo a posto: un mecenate americano ha donato 50mila dollari, pari a quasi 46mila euro, poi vi è stato un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e altre 13 mila euro sono state elargite da una persona di Sansepolcro. Vedremo se sarà possibile reperire i fondi per completare il tutto”. Per ciò che riguarda l’installazione provvisoria, a farsi carico delle spese sono state altre due realtà locali: l’azienda Savas e l’associazione “Le Centopelli”.

La pala d’altare del duomo è uno dei grandi simboli artistici della città, al quale si è quasi certamente ispirato cento anni dopo Piero della Francesca nella sua celeberrima Resurrezione: prima di lui, infatti, Niccolò di Segna aveva dipinto l’immagine del Cristo con la bandiera in mano che rappresenta la vittoria sulla morte e con un piede sopra il sepolcro; non solo, anche in questa Resurrezione lignea vi sono dei soldati accasciati a terra dormienti. Poi, Piero della Francesca ha rielaborato i soggetti alla sua maniera.

Non solo: “Si tratta di una delle poche pale rimaste intatte che ancora possiamo trovare qui a Sansepolcro – ha sottolineato monsignor Rapaccini – perché il polittico degli Agostiniani di Piero della Francesca, a suo tempo venduto, ha di fatto sparsi i suoi pezzi in diversi angoli del mondo e anche la bella ricostruzione che è stata fatta di recente nella mostra di Milano al museo Poldi Pezzoli non era comunque intera. Stesso discorso per il polittico del Sassetta, che si trovava nella chiesa di San Francesco”. Adesso, però, si sta dando nuova vita alla pala del duomo, perché torni più bella che mai nella sua storica dimora.  

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