In Umbria, con lo stop alla cessione del credito da parte delle banche relativamente al Superbonus, sarebbero a rischio 500 imprese e 2.500 posti di lavoro, oltre che i cantieri su abitazioni e altre strutture.
È l’esito di un’indagine di Cna Umbria, che stima l’impatto del blocco del sistema di cessione dei crediti maturati con gli incentivi varati dal Governo.
“Serve un intervento straordinario del governo per sanare il pregresso e a garantire la chiusura dei cantieri già avviati”, dice il responsabile della sezione costruzioni dell’associazione di categoria Pasquale Trottolini.
Secondo i dati di Cna, dopo l’approvazione della legge di bilancio 2022 le domande presentate sono aumentate dell’80%. Nella Regione Umbria si è passati dalle 1.586 calcolate a fine 2021 alle 2.872 rilevate il 31 maggio scorso, per un valore economico di 535 milioni di euro, di cui solo il 70 per cento concluso. Altri 200 milioni restano invece tuttora in sospeso.
Da qui l’appello a Governo e Parlamento “affinché non permettano il cortocircuito”.