È stato reso noto nei giorni scorsi l’ultimo Rapporto sul turismo in Toscana redatto dall’Istituto per la programmazione economica (Irpet). Ne emerge che su scala regionale lo scorso anno, “dopo il rimbalzo del 2021”, ha segnato “un ulteriore recupero dei flussi e l’avvicinamento ai livelli pre-pandemici, in linea con quanto accade a livello nazionale. Protagonista della ripresa – si spiega nel rapporto – è il turismo internazionale”, ma anche “il mercato nazionale è in crescita, nonostante la riapertura delle destinazioni internazionali, e il gap rispetto ai livelli pre-pandemia risulta pressoché azzerato”.
Passando ad esaminare il primo trimestre 2023, questo “conferma nel complesso il trend di crescita rispetto al 2022, ma resta ancora circa il 20% di presenze da recuperare rispetto al 2019 e permangono incognite e sfide rilevanti su alcuni mercati di rilievo, in primo luogo extra-europei, in secondo luogo domestici”. Da questo punto di vista risultano significative “le conseguenze economiche della crisi sanitaria e bellica, e in particolare le dinamiche inflattive che riducono le disponibilità in termini reali delle famiglie italiane meno abbienti”.
L’ambito turistico valtiberino
Nel dettaglio della Valtiberina, uno dei 28 ambiti turistici omogenei in cui è suddivisa la Toscana, si può notare un aumento delle presenze nel 2022 rispetto all’anno precedente pari a quasi il 19%, che tuttavia colloca la valle all’ultimo posto fra i cinque ambiti della provincia di Arezzo. Va comunque sottolineato che la Valtiberina aveva subito durante la fase pandemica un contraccolpo minore rispetto ad altri territori (-13% il rapporto 2021/2019), tanto che il confronto fra le presenze del 2022 e quelle del 2019 pre-Covid registra un segno positivo (+2,7%), pur inferiore rispetto a quello della Valdichiana, del Valdarno e del Casentino, tutti sopra il 10% di aumento.
In territorio negativo, invece, il saldo degli occupati nel settore turistico tra il 2022 e il pre-pandemia, a differenza di quanto registrato in Valdarno, Arezzo città e Casentino.
A destare qualche preoccupazione, tuttavia, sembrano soprattutto i numeri relativi al primo trimestre dell’anno in corso: raffrontate allo stesso periodo del 2022 le presenze in Valtiberina fanno segnare un calo modesto (-2,4%), mentre rispetto ai primi tre mesi del 2019 si arriva a toccare il -30%, cioè il quarto peggior dato regionale dopo Isola d’Elba, Firenze città ed Empolese Val d’Elsa.