È dunque Massimo Bruschi, come avevamo anticipato settimane addietro, il candidato sindaco di Viva Monterchi Viva che l’8 e il 9 giugno sfiderà quello uscente, Alfredo Romanelli, già da due legislature alla guida del Comune della Valcerfone e ora pronto per la terza. Bruschi, 40 anni non ancora compiuti, svolge la professione di consulente aziendale ed è l’attuale capogruppo di minoranza. “Ho deciso di stare alla testa del gruppo Viva Monterchi Viva verso le prossime elezioni comunali, candidandomi alla carica di sindaco – ha dichiarato Bruschi – e con Gloria Pettinari e Lorenzo Minozzi abbiamo lavorato molto in questi cinque anni per avvicinare quante più persone possibile alla politica, perché crediamo che solo in questo modo si possano ottenere le energie e gli stimoli per amministrare bene. Posso dire che siamo riusciti ad allargare molto il gruppo dei nostri sostenitori e che oggi Viva Monterchi Viva abbia la concretezza, la visione e la struttura per esprimere una classe dirigente caratterizzata da competenze multidisciplinari e grande determinazione. Mi candido perché il gruppo che mi supporta ha ritenuto che io possa rappresentare al meglio i valori che ci accomunano: lo studio, l’ascolto e la spinta verso pratiche amministrative innovative”.
Aggiunge poi Bruschi: “Non credo che l’approccio “leaderistico” alla politica abbia mai portato a cose buone nel lungo periodo, infatti ho deciso di candidarmi perché so che con Viva Monterchi Viva avrò la possibilità di avvalermi della collaborazione di persone di cui mi fido molto. Sono consapevole del fatto che, in caso di vittoria, potrò condividere serenamente la gestione di dettaglio delle molte progettualità che sarà necessario lanciare in parallelo per recuperare il tempo perduto in questi anni. Molti della mia generazione se ne sono andati da Monterchi e francamente non mi sento di biasimarli in alcun modo, io però ho avuto la fortuna di poter fare una scelta diversa, conciliando gli stimoli della carriera professionale con la vita genuina che mi fa stare bene quando sono a casa; ho deciso di vivere qui con la mia compagna e con mia figlia perché amo questo piccolo, meraviglioso e stravagante paese. Mi candido pertanto anche e soprattutto per la mia famiglia e sento di dovermi impegnare per lasciare alle future generazioni l’opportunità di restare a Monterchi e di essere felici come lo sono stato io. E anche di più. L’estrema dinamicità del contesto sociale, economico e politico ci presenta molte sfide e so di avere le capacità e la squadra per trasformare queste sfide in opportunità. Ci dobbiamo provare!”.
Intanto, sull’altro versante la domenica appena trascorsa ha portato all’inaugurazione della sede elettorale di “Insieme per Monterchi”, la lista del sindaco uscente Alfredo Romanelli, in via Piero della Francesca. In questo caso, vale il motto classico: “squadra che vince non si tocca”. Al massimo, si ritocca con qualche “new entry”. La novità saliente, allora – se tale può essere considerata – è costituita dalla presenza fra i candidati consiglieri di Franco Landini, sindaco dal 1990 al 1999, che allora era un cardine del centrosinistra locale ma che da tempo è vicino alle posizioni di Romanelli. Ci sono fra i “papabili” Enzo Giuntini (vice di Romanelli dal 2014, che però aveva a un certo punto manifestato l’intenzione di uscire) e l’altro assessore Manuela Malatesta, c’è Elisa Valocchia che rappresenta Monterchi anche nell’Unione dei Comuni e quasi sicuramente ci sarà anche Gianluca Giogli. Manca davvero poco per completare la lista dei 10. Riassumendo: Romanelli contro Bruschi e “Insieme per Monterchi” contro “Viva Monterchi Viva”. Se non dovessero sopraggiungere sorprese (il che appare persino scontato), vi sarebbero gli stessi schieramenti del 2019, con un nuovo candidato sindaco per il movimento che intende riprendersi un Comune governato da venti anni esatti da un’amministrazione di area centrodestra. Ma a differenza che da altre parti, il “braccio di ferro” a Monterchi prosegue serrato.