Festival dei Cammini di Francesco: il saluto dei due vescovi del territorio

Sul tema del dono, monsignor Luciano Paolucci Bedini e il collega Andrea Migliavacca sottolineano la centralità della comunità quale garanzia per il futuro

I vescovi delle diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e di Gubbio-Città di Castello, Andrea Migliavacca e Luciano Paolucci Bedini, insieme nel pomeriggio di giovedì 30 maggio al teatro comunale di Monterchi per il primo atto altotiberino del Festival dei Cammini di Francesco.

Due vescovi giovani e amici fra di loro, che molto hanno apprezzato l’idea di ritrovarsi assieme in un anno che è già di celebrazioni francescane (800 anni dalle stigmate e dal dono del saio al conte Alberto Barbolani di Montauto) e per trattare il tema portante che lega dono, comunità e futuro.

“Il cammino che parte da Firenze, passa per la Verna, scende ad Assisi e arriva fino a Roma è un grande dono per tutti noi – ha detto monsignor Paolucci Bedini – perché ci costringe a riconsiderare un qualcosa di prezioso che abbiamo nei nostri territori, un collegamento fra borghi e vallate belli e preziosi, fatti di storia, cultura, vitalità e spiritualità”.

Gli ha fatto eco monsignor Migliavacca, intravedendo nei cammini di Francesco le strade che uniscono i territori per costruire la pace. Sul tema di questa edizione del Festival, il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha assegnato un ruolo centrale alla comunità, quale componente chiave per il futuro ed essenziale per il dono. Ma ascoltiamo adesso il saluto dei due vescovi.   

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