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Treni Minuetto verso l’ammodernamento: “Imprescindibili per la linea Fcu”

Alta Velocità, manca il numero legale e il consiglio regionale umbro non discute della nuova stazione

Uno dei treni Minuetto sulla linea FCU nel 2014, prima del lungo stop ad Umbertide. Foto Matteo David (CC BY-SA 3.0)

Stanno per iniziare gli interventi di ammodernamento dei quattro treni elettrici della linea Fcu fermi da ormai molti anni alla stazione di Umbertide. Lo ha annunciato l’assessore umbro alle infrastrutture Enrico Melasecche, spiegando di aver autorizzato il trasferimento dei mezzi all’Officina manutenzione ciclica locomotive di Foligno. La rimessa in funzione dei Minuetto, insieme alla disponibilità di ulteriori convogli, è stata definita da Melasecche “imprescindibile nel processo di sviluppo dell’esercizio ferroviario sulla linea regionale“, in vista della “riapertura dell’intera dorsale della Fcu” e dell’“introduzione della trazione elettrica e del sistema di controllo marcia treno Ertms entro la fine del 2024”. L’assessore ha poi tenuto a precisare – “per evitare equivoci” – che i Minuetto “torneranno a correre entro la fine del 2024, inizio 2025, solo nella tratta già in funzione Sant’Anna-Città di Castello”, mentre l’intera linea Terni-Sansepolcro tornerà disponibile “dal 2026”.

Nel frattempo c’era attesa per la mozione all’ordine del giorno dell’assemblea legislativa umbra sulla collocazione della nuova stazione dell’Alta Velocità. Il documento, presentato dal consigliere tifernate del PD Michele Bettarelli, sottolinea tra l’altro che “l’assessore regionale Melasecche in più occasioni ha sostenuto e ribadito che la posizione della Regione Umbria fosse quella di attenersi alle decisioni del tavolo tecnico paritetico” (fra Umbria, Toscana, MIT e RFI), ma che nel documento programmatico allegato al Piano regionale dei trasporti “la giunta esplicitamente propende per il posizionamento della stazione nel territorio di Creti”. Il testo della mozione, qualora approvato, impegnerebbe invece la giunta stessa “a compiere tutti gli atti necessari a favorire una decisione sulla base delle risultanze tecnico-scientifiche del tavolo inter-istituzionale” e “a compiere tutte le azioni necessarie per giungere ad una posizione condivisa con la Regione Toscana”.

L’argomento, però, già rinviato in occasione della precedente seduta, non è stato discusso nemmeno nella sessione assembleare di ieri: i lavori sono stati infatti interrotti al punto precedente (quello sul ripristino delle sezioni distaccate del tribunale di Perugia, tra cui Città di Castello) per il venir meno del numero legale.

Il tutto mentre si ripetono gli incontri presso il Ministero delle Infrastrutture, e all’indomani della presa di posizione dei sindaci di Valtiberina e Altotevere a favore della soluzione Rigutino, che è anche quella su cui punta la gran parte della Toscana, con l’eccezione di Siena.

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