In questi giorni, Città di Castello sta festeggiando i 150 anni dalla nascita di Alice Hallgarten Franchetti, figura meritevole di un posto nella storia per il suo impegno in favore delle classi più povere con la fondazione della Scuola della Montesca e per aver stimolato Maria Montessori a elaborare il suo Metodo didattico divenuto famoso in tutto il mondo.
A lei e al marito si deve anche l’istituzione del laboratorio della Tela Umbra, sempre nella città tifernate. Ebrea di origine americana, Alice Hallgarten nasce nel 1874 a New York e dopo alcuni anni trascorsi in Germania, a Francoforte, si trasferisce a Roma, svolgendo attività di assistenza nel quartiere di San Lorenzo. Ed è proprio nella Capitale che conosce il barone Leopoldo Franchetti, politico ed economista livornese molto più anziano di lei: 27 anni in più, essendo nato nel 1847. Deputato e senatore del Regno d’Italia, il barone Franchetti nasce in una famiglia ebraica.
Ad accomunare il barone e Alice c’è l’impegno di entrambi in attività filantropiche: i due si sposano nel 1900, ma già venti anni prima, nel 1880, Leopoldo Franchetti e il fratello Giulio avevano iniziato la costruzione della futura residenza, Villa Montesca, sulla collina di Città di Castello, che viene completata proprio nel 1900.
La scuola elementare alla Montesca e l’incontro con Maria Montessori
E il capitolo di storia inizia a questo punto, perché un anno più tardi, nel 1901, alla Montesca prende vita una scuola elementare alla quale possono accedere gratuitamente i figli dei contadini fino alla sesta classe. La stessa cosa avviene nel 1902 con la vicina Scuola di Rovigliano ed è un’operazione di portata non indifferente, perché ai bambini è ora garantita una formazione di base attraverso lezioni pratiche di grande utilità nella vita quotidiana.
È la stessa Alice Hallgarten a ideare i progetti didattici e a implementarli con l’aiuto di importanti personalità in ambito pedagogico, vedi l’istruttrice inglese Lucy Latter. Ma i coniugi Franchetti non si fermano qui: a Roma, nel 1907, aprono la prima Casa dei Bimbi, poi avviene l’incontro con Maria Montessori, pedagogista marchigiana, nella casa della scrittrice Sibilla Aleramo. Sono i Franchetti a invitare la Montessori a un soggiorno a Villa Montesca nell’estate del 1909 ed è proprio sulla collina di Città di Castello che prende corpo il Metodo Montessori, autentica innovazione in campo didattico: la sua autrice mette per iscritto la prima edizione e la dedica è ai baroni Franchetti. Il testo viene finanziato e stampato, nonché tradotto in 36 lingue.
Alice Hallgarten presenta anche la Montessori alla regina Margherita e agli intellettuali più importanti d’Europa e d’America. Il famoso metodo che cambia per sempre l’istruzione infantile, per qualche tempo è conosciuto come il “metodo Franchetti-Montessori”.
La nascita del laboratorio della Tela Umbra
Sul Metodo Montessori la baronessa Alice tiene anche il primo corso di formazione per maestre a Palazzo Alberti-Tomassini, sede del laboratorio della Tela Umbra che lei stessa aveva aperto un anno prima, nel 1908; anche in questo caso, il motivo alla base di ciò era il miglioramento del livello di vita nelle campagne mediante processi di progressiva emancipazione con l’istruzione e la qualificazione del lavoro.
Il laboratorio della Tela Umbra ha caratteristiche imprenditoriali innovative “per la conservazione dell’antica arte umbra della tessitura” che avrebbe dovuto contribuire a migliorare le difficili condizioni di vita della maggior parte delle contadine o operaie. In base allo statuto, vengono privilegiate nell’assunzione le ragazze-madri.
Alice Hallgarten si informava precisamente sul tipo di telai in funzione, sulla qualità dei filati, sulla tipologia dei tessuti realizzati e sulle rifiniture dei capi di corredo personale di casa, con frange o merletti; si interessava della redditività della produzione, di contabilità e di amministrazione, ma anche della qualità di vita al laboratorio. Inoltre, era un’ottima promotrice dei prodotti di Tela Umbra che vendeva alle amiche italiane e straniere e pubblicizzava con campionari di tele e merletti che lei stessa, o altre amiche intellettuali, presentavano in occasione di conferenze, per lo più su questioni legate all’emancipazione femminile. Insomma, un’imprenditrice vera e propria.
La Tela Umbra non era soltanto un’azienda, ma di più: c’erano l’asilo nido, la scuola pomeridiana settimanale di economia domestica per le ragazze e una serale di falegnameria per i giovani, perché si ragionava in prospettiva di una futura vita coniugale, più un consultorio medico – chiamato “Aiuto Materno” – per imparare a prendersi cura dei neonati.
La Casa dei Bambini e la premature scomparsa di Alice
E dopo il corso di formazione per le maestre, Alice Hallgarten inaugura a Villa Montesca anche la Casa dei Bambini. Il Metodo Montessori viene adottato all’inizio per volontà della marchesa Romeyne Robert Ranieri di Sorbello, che lo fa impartire ai suoi tre figli; una sorta di applicazione sperimentale che precede quella a Villa Montesca nell’estate del 1909, con estensione alla scuola elementare rurale del Pischiello, sempre in Umbria.
Purtroppo, a fronte di tanto impegno e del salto di qualità fatto compiere alla comunità tifernate, c’è un destino crudele che irrompe: Alice Hallgarten si ammala di tubercolosi e muore nel 1911, a soli 37 anni, in Svizzera. A distanza di sei anni, nel 1917, si uccide a Roma il marito Leopoldo e lascia tutte le ricchezze ai contadini che lavoravano le sue terre, comprese scuola e laboratorio.
L’opera dei due coniugi prosegue oggi grazie alla Fondazione Hallgarten-Franchetti, Centro Studi Villa Montesca, impegnati in attività di ricerca e azione educativa. Il fondo di Alice Hallgarten è stato depositato nel 1998 alla collezione tessile Tela Umbra di Città di Castello da Malwida Montemaggi Marchetti, figlia di Maria Pasqui Marchetti, stretta collaboratrice di Alice Hallgarten Franchetti. Deposito confermato nel 2005 dai figli di Malwida Montemaggi Marchetti, Maria Grazia e Giandomenico. La documentazione è costituita da 356 lettere originali indirizzate da Alice Hallgarten Franchetti a Maria Pasqui Marchetti e da una lettera, in copia, del barone Franchetti.
L’epistolario testimonia i rapporti tra la baronessa e la sua collaboratrice di fiducia Maria Pasqui Marchetti, che si occupò della gestione delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano e del Laboratorio Tela Umbra. La Fondazione Hallgarten-Franchetti conserva l’archivio delle scuole rurali, con disegni, lettere, programmi didattici e materiali delle scuole, oltre alla prima edizione del Metodo Montessori.