Proseguono i lavori di riqualificazione del parco pubblico di Campo alla Fiera ad Anghiari, sviluppati in due stralci funzionali per un importo totale di circa 160.000 euro, 27.000 dei quali finanziati tramite l’Unione dei comuni dal Fondo regionale della montagna. L’intervento, avviato nell’estate 2021, aveva come obiettivo un ammodernamento generale per adeguare gli spazi, regimare le acque meteoriche, realizzare percorsi pedonali e migliorare le attrezzature esistenti in termini di nuovi giochi per bambini e altre strutture ginniche.
I tempi di realizzazione si sono via via allungati e sono slittati anche rispetto alla previsione di inizio anno secondo cui tutto sarebbe stato completato entro maggio o giugno. Proprio su questo aspetto punta oggi il dito l’opposizione di centrosinistra: “Fra pochi giorni saranno due anni che il giardino e i giochi al suo interno non sono fruibili, e la somma oggetto di appalto non era tale da giustificare tempi così lunghi”, afferma il capogruppo Mario Checcaglini, mettendo in dubbio le giustificazioni addotte dall’amministrazione: “Si è tirata in ballo la Soprintendenza, saggi e rilievi archeologici che nessuno ha visto”, sottolinea l’esponente PD. “Successivamente la giustificazione è stata più semplice: responsabile il maltempo della primavera scorsa”.
Sulle ragioni del ritardo l’opposizione chiede dunque “parole di verità per rispetto ai cittadini e per correggere ciò che non ha funzionato”, perché – puntualizza Checcaglini – “qualora si dovesse intervenire in realtà più delicate, ed esempio piazza Baldaccio, tempi così lunghi non sarebbero sopportabili dal tessuto economico e sociale”.
Se le motivazioni fornite dal sindaco e dalla sua maggioranza non convincono, il capogruppo del centrosinistra avanza dunque due ipotesi: “Ha influito la foga di aprire il cantiere” visto che “erano imminenti le elezioni del 2021?”, si chiede Checcaglini. E ancora: “Ha influito l’apparato di competenze comunali, ridotto ormai all’osso?”.