È arrivato l’atteso decreto del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che nomina il presidente dell’Ente Acque Umbre Toscane, organismo che ha tra l’altro in gestione l’invaso di Montedoglio. La scelta è caduta sull’aretino Simone Viti, ex presidente di Sei Toscana e attuale membro della segreteria provinciale del Partito Democratico. Non hanno dunque sortito effetto gli appelli arrivati in questi mesi dalla Valtiberina affinché nel consiglio di amministrazione dell’ente fosse inserito un esponente del territorio.
Come ricordiamo, il cda dell’EAUT resta in carica cinque anni ed è composto da tre membri, di cui uno nominato dalla Regione Toscana, uno dalla Regione Umbria e uno dal Ministero delle politiche agricole. La presidenza spetta a turno a uno dei tre. Nel mandato appena terminato, l’ente è stato presieduto dal rappresentante dell’Umbria, il tifernate Domenico Caprini, mentre stavolta la presidenza tocca proprio alla Toscana. Nei mesi scorsi, da parte del territorio su cui insistono la diga e l’invaso di Montedoglio si erano ripetute le sollecitazioni per avere per la prima volta nel cda un proprio rappresentante, concretizzate anche in un documento votato all’unanimità dall’Unione dei comuni della Valtiberina a maggio.
Non altrettanto unanime era stato però il lavoro della Valtiberina per individuare un proprio candidato unitario, visto che alla richiesta di manifestazione d’interessi da parte della Regione avevano risposto più esponenti della vallata, tra cui i biturgensi Marcello Polverini, Marco Masala e Gianni Chiasserini e l’anghiarese Luca Ferrini.
Nell’ordinanza in cui Simone Viti viene nominato presidente, Giani formalizza anche i nomi degli altri due membri indicati dalla Regione Umbria, Diego Pepini, e dal Ministero, Pasquale Falzarano.