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Il punto su ciclovia e scale di Porta Sant’Angelo

Se ne è discusso nell’ultimo consiglio comunale di Anghiari

Il consiglio comunale di Anghiari si è riunito a Palazzo Pretorio ieri sera, 10 ottobre, per la ratifica del bilancio consolidato 2021, per una variazione al preventivo 2022-2024 e per l’esame di alcune interrogazioni. Entrambi i punti finanziari, illustrati dall’assessore Daniele Mariotti, sono stati approvati a maggioranza con il voto contrario dell’opposizione. Tutti i capigruppo hanno però espresso favore per la scelta di contrarre un mutuo da 80.000 euro per velocizzare la prevista sostituzione dei vecchi corpi illuminanti passando alla tecnologia led, in modo da conseguire fin dall’anno prossimo un risparmio tale da compensare gli interessi passivi.

Rincari energetici, “situazione insostenibile”

Quello del rincaro dei costi energetici è infatti un tema cruciale non solo per i bilanci di famiglie e imprese ma anche delle pubbliche amministrazioni: “Fino al 1° giugno – ha detto tra l’altro il sindaco Alessandro Polcri – pagavamo la luce 52 euro al megawatt, mentre dal 1° di novembre arriverà a 515 euro, e voi capite che la situazione non è più sostenibile. Se il governo dovesse ribaltare sul 2023 le tariffe del 2022 ci troveremmo ad avere uno scompenso di 200.000 euro e non ce la potremmo fare”, ha detto il primo cittadino, auspicando misure di contenimento dei prezzi fin dal livello europeo.

Nel prosieguo dei lavori il sindaco ha dato conto delle celebrazioni svolte per l’80° anniversario dell’arrivo dei primi deportati al campo di internamento di Renicci, dopodiché è stata la volta delle interrogazioni. Tra queste, particolare spazio è stato dedicato a quella di Mario Checcaglini di Anghiari Unita sullo stato del progetto relativo alla ciclovia Sansepolcro-Anghiari-Le Ville e quella di Danilo Bianchi di Patto Civico a proposito della realizzazione di una scala a ridosso di porta Sant’Angelo.

Ciclovia Sansepolcro-Anghiari-Le Ville, lo stato dell’arte

In merito alla ciclovia, Checcaglini ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura chiedendo se, a quattro anni dal suo annuncio, sia ancora considerata una priorità e quali siano le eventuali tempistiche previste. Il sindaco Polcri ha ricordato i vari passaggi che hanno portato alla disponibilità di 590.000 euro (di cui 190.000 frutto della convenzione tra Regione Toscana e Ministero delle infrastrutture, altri 100.000 dalla stessa Regione, 150.000 dall’Unione dei comuni, attuale capofila del progetto, e 50.000 ciascuno dai comuni di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro), somma tuttavia insufficiente per un intervento che richiede complessivamente circa 2 milioni e mezzo.

Il primo cittadino ha quindi dato conto di un confronto fra la Regione, che proponeva la realizzazione per stralci, e il Ministero, che ha invece richiesto di intervenire su tutti i 18 chilometri previsti. I sindaci hanno a questo punto scartato l’ipotesi regionale di “non fare il cantiere per concentrarsi su un progetto generale”, ha spiegato Polcri, perché “un conto è presentarsi ai cittadini con delle carte, un altro conto è far vedere loro un abbozzo di pista ciclabile”. Ecco allora la necessità di investire “in modo razionale”, ha detto il primo cittadino: “In prima battuta utilizzeremo strade vicinali preesistenti, cui verrà fatta una manutenzione, e faremo degli interventi puntuali molto onerosi, tra cui una passerella su un corso d’acqua al confine tra il comune di Anghiari e quello di Monterchi”.

La documentazione è stata sottoposta il 3 ottobre ai vari enti che dovranno fornire il proprio parere. Dopo una conferenza dei servizi che dovrà tenersi entro il 3 novembre, i comuni dovranno approvare il progetto esecutivo e realizzare entro il 31 dicembre il bando per l’appalto dei lavori. “Il prossimo anno – ha aggiunto Polcri – se le risorse del Pnrr saranno ancora destinate alla viabilità, sarà poi nostro interesse continuare a investire su quel tratto”.

In merito, la consigliera di Anghiari Unita Barbara Croci ha sottolineato che a questo punto non si può più parlare di ciclovia o pista ciclabile, ma più correttamente di percorso ciclabile: “Non è una cosa degradante, si tratta di percorsi studiati, segnalati, che permettono di raggiungere la meta. Però è diverso – ha detto Croci – rispetto alle piste ciclabili che la Regione sta mettendo in campo nel progetto generale, protette, con una sede separata in cui la bicicletta non rischia”.

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