Si svolgono oggi gli ultimissimi congressi nei circoli aretini del Partito Democratico, impegnato nella scelta dei nuovi organismi dirigenti provinciali. La partita per il ruolo di segretario è ormai di fatto conclusa con l’affermazione di Barbara Croci: per quanto i dati non siano ancora ufficiali, la segretaria del PD di Anghiari ha già ampiamente conquistato la maggioranza dei delegati che nelle prossime settimane ne ratificheranno l’elezione.
Croci, 52 anni, fa parte della segreteria provinciale uscente e della segreteria regionale recentemente nominata da Emiliano Fossi. Alla candidatura dell’esponente dell’area legata alla nuova segretaria nazionale Elly Schlein, appoggiata fra gli altri dal consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli, ha fatto da contraltare, sul fronte della corrente guidata dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il vice sindaco di Pratovecchio-Stia Michele Ausilio, 34enne consigliere provinciale del centrosinistra.
Dopo il voto dell’assemblea dei delegati (che dovrebbe tenersi entro il 18 novembre), Barbara Croci diventerà la prima donna alla guida della Federazione aretina del PD. Succederà a Francesco Ruscelli che, come il predecessore Albano Ricci, era stato eletto a fronte della presentazione di una candidatura unitaria. In questa occasione invece il partito ha affrontato una competizione a due che dopo i primi congressi di circolo sembrava potersi giocare sul filo dell’equilibrio, ma che in breve ha visto la forbice allargarsi nettamente.
Per quanto riguarda la Valtiberina, è di domenica l’affermazione bulgara di Croci nella sua Anghiari, mentre sabato a Sansepolcro è stato Ausilio a prevalere in tutti i tre circoli cittadini con un totale di 43 voti a 24. Nella sede di Via Agio Torto, a presentare la candidatura del consigliere provinciale è stato Andrea Laurenzi, che ha motivato la scelta sottolineando in particolare la necessità di un segnale di discontinuità rispetto all’attuale gestione del partito, a cui il capogruppo consiliare ha imputato tra l’altro una scarsa attenzione ai territori. Che secondo Laurenzi è testimoniata ad esempio dalla mancata elezione di rappresentanti della Valtiberina in consiglio provinciale e dalla poca organizzazione a livello di vallata, culminata negli anni con l’incapacità di presentare propri candidati a sindaco in alcuni comuni.