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“Piazza Burri”, dibattito su tempi e modalità dell’intervento

In consiglio comunale Lignani e Arcaleni incalzano il sindaco Secondi

Plastico della futura “Piazza Burri”

Tra i temi dibattuti nel consiglio comunale di ieri sera a Città di Castello c’è stato quello della realizzazione, nell’area dell’ex scuola Garibaldi, di un centro dedicato all’arte contemporanea così come pensato da Alberto Burri. L’argomento è stato affrontato a seguito di due interrogazioni presentate nelle scorse settimane da Andrea Lignani Marchesani di Castello Civica – FdI e di Emanuela Arcaleni di Castello Cambia.

Nel proprio intervento Lignani ha criticato il passaggio dello scorso 24 agosto, definito “azione ridondante e priva di valenza giuridica e politica”, perché “il protocollo d’intesa del 2018 già stabilisce chi deve fare cosa”. Che la Fondazione si faccia carico della demolizione, anziché “ritrovarcelo sul giornale”, avrebbe dovuto quindi essere comunicato “al consiglio comunale come stato di avanzamento”, ha detto il consigliere, che ha infine chiesto se “si sanno i tempi, a prescindere dalla demolizione che è un primissimo passo, e soprattutto se la Fondazione darà fondo alle proprie risorse o se si è trovato un altro partner virtuoso disposto a mettere soldi in questa cosa benemerita”.

Anche per Arcaleni l’annuncio dei giorni scorsi “ha avuto un valore puramente mediatico”, mentre “due istituzioni così importanti hanno il dovere di rispettare gli accordi o di dire in maniera circostanziata quali parti degli accordi non sono più eseguibili”, oltre a “presentare un progetto esecutivo e un piano finanziario”. Ancora, la consigliera ha chiesto al sindaco qual è il progetto complessivo, chi gestirà l’area alla fine dei dieci anni previsti di gestione della Fondazione e “per quanto tempo, quando andrà in porto la demolizione dell’ex scuola, resteremo con la spianata”, mentre “l’idea del maestro Burri era proprio quella di coprire quello che c’è dietro”.

Il sindaco Luca Secondi, dopo aver precisato che “la Fondazione non ha mai manifestato difficoltà nella realizzazione dell’opera, quanto nell’individuare i soggetti collaboratori della gestione successiva”, ha parlato della necessità di sanare l’area più rapidamente rispetto ai “tempi dell’urbanistica” richiesti dal piano attuativo complessivo. Da qui l’accordo con la Fondazione per procedere subito (“parliamo di mesi”, ha specificato) a demolire l’immobile e riqualificare l’area. Questa disponibilità, ha detto il sindaco, “è un chiaro messaggio di volontà manifesta nei confronti della città di addivenire a questo progetto” da parte della Fondazione, che si è inoltre “impegnata a presentare nei prossimi mesi” il project financing relativo all’intera realizzazione.

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