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Sì o no? Altotevere e Valtiberina alle urne per i referendum

Nessuno dei comuni del territorio interessato da elezioni amministrative

Alcuni dei seggi ubicati presso la scuola Collodi di Sansepolcro

Domenica 12 giugno i cittadini italiani sono chiamati alle urne per elezioni locali e referendum. Nessuno dei comuni di Valtiberina toscana e Altotevere umbro è chiamato a rinnovare i propri organi amministrativi, quindi gli abitanti del territorio dovranno pronunciarsi esclusivamente in merito ai cinque quesiti referendari. Indetti su richiesta di 9 consigli regionali a guida centrodestra dopo l’interruzione della raccolta firme lanciata dal Partito Radicale, sono tutti legati al tema della giustizia. Trattandosi di referendum abrogativi, per avere effetti dovranno essere votati del 50% più uno degli aventi diritto. Eccoli più nel dettaglio.

Quesito numero 1 – Legge Severino

Il primo referendum (scheda rossa) intende abolire il decreto attuativo della legge Severino che prevede l’incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche elettive e di governo per chi ha subito sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. “La legge Severino ha esposto amministratori della cosa pubblica a indebite intrusioni nella vita politica”, dicono i sostenitori del Sì, che chiedono di abolire la norma per cancellare l’automatismo e restituire ai giudicila facoltà di decidere, di volta in volta, se, in caso di condanna, occorra applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici”. “Non si comprende – affermano invece i sostenitori del No – per quale motivo i cittadini italiani dovrebbero sbloccare a corrotti e corruttori la strada del Parlamento, del Governo e delle istituzioni politiche locali”.

Quesito numero 2 – Custodia cautelare

Il secondo referendum (scheda arancione) punta a ridurre l’utilizzo della custodia cautelare che, secondo il comitato per il Sì, “da strumento di emergenza è stato trasformato in una vera e propria forma anticipatoria della pena. Ciò rappresenta una palese violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza e ha costretto migliaia di donne e uomini accusati di reati minori, addirittura poi assolti, a conoscere l’umiliazione del carcere prima di un processo”. Per il no, invece, “il quesito non interviene sui possibili abusi della custodia cautelare, ma travolge tutte le misure cautelari”, comprese “quelle non detentive, come l’allontanamento del coniuge violento dalla casa familiare o il divieto per lo stalker di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa”.

Quesito numero 3 – Separazione delle carriere

Il terzo referendum (scheda gialla) mira a separare la figura del Pubblico ministero da quella del giudice per evitare – spiegano i sostenitori del Sì – una “contiguità” che “crea uno spirito corporativo tra le due figure e compromette un sano e fisiologico antagonismo tra poteri, vero presidio di efficienza e di equilibrio del sistema democratico”. Per il No, invece, il rischio è quello di “allontanare il Pubblico ministero dalla cultura della giurisdizione e schiacciarlo di più sull’attività di polizia” senza “nessun vantaggio per la generalità dei cittadini”.

Quesito numero 4 – Valutazione dei magistrati

Il quarto referendum (scheda grigia) chiede che, all’interno del Consiglio superiore della magistratura, “anche i membri laici, cioè avvocati e professori”, partecipino “alla valutazione dell’operato dei magistrati”. Il fatto che “solo i magistrati” abbiano “il compito di giudicare gli altri magistrati” è “addirittura in contrasto con lo spirito della Costituzione, che ha voluto che nel CSM vi fosse una componente non togata con eguali poteri dei componenti magistrati”, dice il Comitato per il Sì. Il quesito è giudicato come “irrilevante” dal Comitato per il No: “L’eventuale approvazione non avrà alcun effetto pratico, né sull’esercizio della giurisdizione, né sull’ordinamento della magistratura”.

Quesito numero 5 – Riforma del CSM

Il quinto referendum (scheda verde) punta ad abrogare l’obbligo, per un magistrato che voglia essere eletto” nel CSM di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura. Obbligo che, per i sostenitori del Sì, “impone a coloro che si vogliano candidare di ottenere il beneplacito delle correnti o, il più delle volte, di essere ad esse iscritti”. Anche questo quesito è invece considerato del tutto irrilevante dal Comitato per il No.

Orari e scrutini

I seggi elettorali saranno aperti nella sola giornata di domenica 12 giugno dalle 7 alle 23. Lo scrutinio per il referendum avrà la precedenza e si svolgerà alla chiusura delle urne. Alle 14 di lunedì 13 giugno inizierà invece lo spoglio delle schede delle elezioni amministrative, che come detto non coinvolgono Valtiberina e Altotevere. In provincia di Arezzo si rinnovano i consigli comunali di Monte San Savino e Montemignaio, il provincia di Perugia quelli di Todi, Deruta, Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo e Valtopina.

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