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Addio al pugile Pietro Besi, il carismatico “Zillone”

Personaggio amatissimo a Sansepolcro, è scomparso a 83 anni a seguito di una malattia. Il cordoglio della comunità

Pietro Besi

La comunità di Sansepolcro piange uno dei suoi personaggi più conosciuti ed amati. Si è spento nella notte tra sabato e domenica Pietro Besi, per tutti “Zillone”, uno dei più grandi campioni dello sport nella provincia di Arezzo. Il pugilato per lui non era solo uno sport, ma una necessità, una passione che ha incarnato con bontà, generosità e un sorriso contagioso. Pietro Besi, che avrebbe compiuto 84 anni il prossimo 31 luglio, lascia dietro di sé un’eredità di allegria, amicizia e valori che non verranno mai dimenticati.

Accompagnato fino all’ultimo istante da Silvana, la sua fedele compagna di vita, a cui era profondamente legato e che affettuosamente chiamava “Lola”, Pietro aveva affrontato una dura battaglia negli ultimi mesi. Il Borgo piange la sua scomparsa e lo ricorda come un vero e proprio personaggio. Pietro Besi era un vulcano di vita, sempre pronto con un sorriso e una battuta per tutti.

La sua passione per il pugilato è nata negli anni ’50, quando casualmente scoprì il suo talento per questo sport. Attraverso sacrifici e determinazione, riuscì a conquistare il titolo di campione toscano e a raggiungere il terzo posto nel ranking nazionale dei dilettanti, sotto la guida del suo manager, Enzo Boschi.

Fu durante quegli anni che Pietro Besi ottenne il soprannome di “Zillone”, un omaggio alla tuta verde che indossava da giovane, dello stesso colore dell’insetto chiamato “zilla”. La sua carriera raggiunse l’apice nel 1964, quando ottenne un’eccezionale vittoria ai punti contro il pugile tedesco Hans Huber, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo, in un palasport di Berlino che bruciava di emozioni. Questo trionfo gli aprì le porte del professionismo, esordendo con una vittoria il 26 dicembre dello stesso anno nel match contro l’austriaco Friedrich Mayr.

Pietro Besi intraprese una carriera professionale di successo, affrontando e sconfiggendo alcuni dei più grandi pugili dell’epoca, come Patterson, Echevarria, Jacobsen, nonché gli italiani Dante Canè, Ermanno Festorazzi e Bepi Ros. Nonostante il successo sul ring, il cuore di Pietro Besi rimase sempre a Sansepolcro, e fu nel cinema Iris del Borgo che si esibì in numerose sfide memorabili. In totale, disputò circa quaranta incontri, di cui una trentina concluse con la vittoria.

La sua straordinaria storia di vita è stata immortalata in un libro, che racconta la storia di un uomo semplice che ha conquistato le vette del pugilato senza mai dimenticare le sue radici. Pietro Besi rimarrà per sempre nella memoria di coloro che lo hanno conosciuto, sempre fedele a se stesso nonostante la fama e il successo. Fin da giovane, aveva espresso il desiderio di essere ricordato con allegria dopo la sua morte. Oggi, è difficile rispettare appieno la sua richiesta, poiché il dolore per la sua perdita è profondo.

Ai familiari e cari di Pietro Besi, le condoglianze della redazione di TTV.
 

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