Il 2, 3 e 4 giugno torna il “Memorial Barbagli”, torneo internazionale dedicato al basket giovanile organizzato dalla Dukes Sansepolcro in onore del Professor Pellico: autentico pioniere della pallacanestro biturgense.
Avviato nel 2009 e divenuto con il tempo uno se non il più importante appuntamento dedicato alla palla a spicchi in Valtiberina e Altotevere, il Barbagli si rinnova per la 13ª edizione, la seconda dopo lo stop forzato di due anni a causa della pandemia.
Quest’anno è attesa la partecipazione di ben 61 squadre provenienti da tutta Italia e suddivise in otto diverse categorie. Si va dai più piccoli, gli Aquilotti non competitivi di 9-10 anni, fino agli Under 17. La finale di questi ultimi sarà anche l’evento conclusivo, in programma al Palasport di Sansepolcro alle 15:15 di domenica 4 giugno.
Oltre al comune biturgense, dove si giocherà anche alla Palestra Giovagnoli, la manifestazione coinvolgerà numerose città limitrofe. Le partite del torneo si svolgeranno infatti anche nei palazzetti di Anghiari, Pieve Santo Stefano, Selci e Trestina. Contribuirà con due strutture anche Città di Castello, che metterà a disposizione le palestre dell’Istituto Superiore Cavallotti e della Scuola Media Pascoli.
Un’organizzazione capillare possibile solo grazie all’impegno dei tanti volontari che seguiranno gli ospiti non solo nelle attività sportive e negli spostamenti, ma anche per quanto riguarda il vitto e l’alloggio, oltre a indirizzarli verso le principali attrazioni e tipicità del territorio.
“Speriamo davvero che quello che abbiamo messo in piedi sia apprezzato e che la Toscana, Sansepolcro, i suoi dintorni e tutte le persone che in questo torneo ci hanno messo l’anima lascino nelle menti e nei cuori di chi arriverà un dolce ricordo”, fanno sapere gli organizzatori. “Ci auguriamo che ripensando ai Dukes, al nostro staff, alla Cena Toscana ed alla meraviglia della Resurrezione di Piero, una lacrimuccia di nostalgia prenda il sopravvento, al di là del piazzamento finale ottenuto. Perché il basket, secondo noi, è il mezzo e non il fine.”