Il 27 maggio del 1979, cioè di 45 anni fa, rappresenta una data storica per lo sport altotiberino: le due principali squadre di calcio, Città di Castello e Sansepolcro, salirono insieme dalla Serie D alla C2 al termine dell’ultima giornata, dopo aver dominato il girone C. Due erano le promozioni dirette e le portacolori della vallata riuscirono a garantirsi il salto di categoria dopo un lungo braccio di ferro con la Fermana e, in seconda battuta, l’Imola, squadra che più delle altre partiva con i favori del pronostico. Lugi Milan il tecnico dei biancorossi tifernati, Silvano Grassi quello dei bianconeri biturgensi.
Nell’anno della riforma con lo sdoppiamento della C in C1 e C2 e con la riduzione da 9 a 6 dei raggruppamenti di Serie D, Città di Castello e Sansepolcro vennero inserite in un girone C che aveva una geografia decisamente diversa: il Sansepolcro unica toscana, Città di Castello e Gubbio per l’Umbria, poi c’erano 4 squadre marchigiane (Fermana, Elpidiense, Maceratese e Falconarese); una lombarda, la Viadanese; due venete, Contarina e Legnago e le restanti 8 tutte emiliano-romagnole; Bellaria Igea Marina, Forlimpopoli, Russi, Imola, Molinella, Sassuolo (sì, proprio quella squadra appena retrocessa dalla A dopo 11 stagioni di fila), San Felice sul Panaro e Fortitudo Fidenza. La spuntarono Città di Castello e Sansepolcro, con i biancorossi primi a 45 punti – e meritatamente – e i bianconeri secondi a -1 (44), ma soprattutto bravi a crederci fino in fondo. Cosa avevano queste due squadre?
Le rispettive ossature composte da giocatori del posto: a Città di Castello c’erano capitan Sandro Tosti, Massimo Bistarelli, il talento Giuseppe Bernicchi, il veterano Giuliano Mambrini, il portiere Roberto Borsi e giovani interessanti chiamati Dante Selvi, Fabio Calderini e Paolo Valori; a Sansepolcro, dove capitano era Fernando Chiasserini, giocavano ventenni già esperti come Ivano Becci, Franco Testerini, Oriano Mearini, Mario Barculli e Alessandro Rossi, più un altro biturgense doc, Giuseppe Tricca e un biturgense oramai naturalizzato, Claudio Facchin. Il Città di Castello partiva con ambizioni superiori al Sansepolcro e anche la “rosa” a disposizione di Luigi Milan era di tutto rispetto: il portiere Cerini, i difensori Mambrini, Catalucci e Fabbri; i centrocampisti Pastorello, Tosti, Bernicchi e Bistarelli, più gli attaccanti Luconi, Sfrappini e Stefanetti. Il Sansepolcro aveva puntato sul “mago” delle promozioni dalla D alla C: Silvano Grassi da Signa e ingaggiato il direttore sportivo Efrem Dotti. Del blocco bianconero rimangono il portiere Colavetta; i difensori Mearini, Tricca, Chiasserini, Landi e Balducci; i centrocampisti Becci, Testerini e Facchin e l’attaccante Barculli. In attacco, arrivarono Magara e Tellini, a centrocampo c’era il giovane Bruscaglia; in difesa, colpo grosso con Claudio Giulianini (ex Arezzo) e in porta Ciolfi quale “secondo” di Colavetta.
Il racconto del campionato
Il Città di Castello va ben presto in fuga solitaria dopo poche giornate, grazie a una striscia di 7 vittorie (fra cui quella per 2-1 nel derby del Buitoni) interrotta con la sconfitta di Falconara e ripresa con altri 4 successi di fila. Il Sansepolcro non marcia allo stesso passo, ma tiene botta soprattutto in trasferta, ricordando che anche il secondo posto è valido per la promozione: all’andata, i bianconeri espugnano San Felice sul Panaro, Imola, Legnago e Molinella e arrivano secondi alla sosta di Natale. A metà campionato, il Città di Castello si aggiudica il platonico titolo d’inverno con 26 punti, la Fermana è seconda a 23 e il Sansepolcro è a 21 dopo il rocambolesco pareggio di Russi: 3-3, con i bianconeri che nella ripresa passano dallo 0-2 al 3-2 in pochi minuti, poi subiscono il pareggio nel recupero.
Nella fase di ritorno, il Sansepolcro cambia marcia soprattutto in casa, dove semina le avversarie di turno e si salva al 92’ contro l’Imola, altrimenti quel ko avrebbe posto fine a ogni velleità. Di Magara il gol provvidenziale, ma il più bello dell’attaccante (che finalmente si era sbloccato) sarebbe stato quello della domenica successiva. Il 4 marzo 1979 è infatti il giorno del derbissimo a Città di Castello: il Sansepolcro non batte i “cugini” da 21 anni e proprio Magara spedisce alle spalle con una girata di sinistro il pallone che rompe il lungo sortilegio. Al resto, provvede Colavetta con almeno cinque-sei prodezze fra i pali. La vittoria di Città di Castello rimette in piena corsa il Sansepolcro e il mese di marzo è quello che riapre in pieno gli scenari: il Città di Castello ha rallentato la marcia, la Fermana corre in casa ma cade in trasferta anche contro formazioni di bassa classifica e il Sansepolcro, quando mancano sei giornate al termine, ha coronato l’inseguimento, raggiungendo Città di Castello e Fermana in vetta.
La lotta è ora a tre, ma i sogni del Sansepolcro sembrano svanire con la sconfitta di Gubbio (Fermana e Città di Castello tornano a +2), non fosse per quello che accade la domenica successiva: i bianconeri battono la Falconarese, la Fermana perde a Bellaria e il Città di Castello finisce ko a San Felice sul Panaro. A 180 minuti dal termine, trio di nuovo in testa, con il Città di Castello che ha sulla carta il cliente più difficile, l’Imola, ancora teoricamente in corsa, ma i biancorossi si impongono con un netto 4-1. Il Sansepolcro è ospite del Sassuolo già ultimo e retrocesso: attacca in continuazione, colpisce un paio di legni e la porta emiliana sembra stregata, fino a quando al minuto 89 capitan Chiasserini non trova di piede la stoccata vincente. Negli spogliatoi, poi, arriva la grande notizia: la Fermana ha perso 1-2 a Falconara e quindi un solo punto nella giornata conclusiva basterà alle due altotiberine per salire a braccetto in C2.
Arriviamo così al pomeriggio di domenica 27 maggio 1979: la Fermana liquida 3-1 il Fidenza, ma sarà la classica vittoria di Pirro, perché il Città di Castello passa 2-1 a Sant’Elpidio a Mare e si riprende definitivamente il primo posto in classifica davanti al Sansepolcro, che fra le mura amiche impatta 0-0 contro il Russi. Alle 18.45, momento del triplice fischio, esplode la gioia di un Buitoni tutto colorato di bianco e nero: per la prima volta, il Sansepolcro è in C, anche se si chiama C2. Il sogno che sembrava impossibile è ora realtà; il Città Castello aveva un solo precedente nella C unica, risalente alla stagione 1967/’68, concluso con la retrocessione. Quel giorno, per la prima volta, bandiere biancorosse e bianconere sventolarono assieme in un’unica grande apoteosi che abbracciava due città calcisticamente rivali, nel segno di un campanilismo sentito ma non oltre il dovuto. A distanza di anni, quella doppia impresa è rimasta nel cuore delle due tifoserie, che anche oggi hanno ricordato la storica data.
La classifica finale del Girone C della Serie D
Città di Castello 45
Sansepolcro 44
Fermana. 43
Imola 41
Russi 41
Elpidiense 37
Falconarese 37
Forlimpopoli 35
Contarina 34
Molinella 33
Maceratese 32
Viadanese 31
Fortitudo Fidenza 31
Legnago 30
Bellaria Igea Marina 30
Gubbio 26
San Felice 25
Sassuolo 17
Città di Castello e Sansepolcro promosse in C2. Sassuolo, San Felice, Gubbio e Bellaria Igea Marina (per peggiore differenza reti) retrocesse in Promozione
I PROTAGONISTI DEL CITTÀ DI CASTELLO
(in ordine alfabetico)
Silvestro BALDACCI (d), Pierluca BARACCO (c), Giuseppe BERNICCHI (c), Fabrizio BIAGINI (p), Massimo BISTARELLI (c), Roberto BORSI (p), Roberto BRIGANTI (d), Fabio CALDERINI (a), Giorgio CASCIARRI (p), Mario CATALUCCI (d), Fabrizio CERINI (p), Antonio DONATO (d), Stefano FABBRI (d), Elio GIOMBINI (d), Pietro LOCCHI (d), Gianluca LUCONI (a), Giuliano MAMBRINI (d), Antonio PASTORELLO (c), Silverio RICO (d), Dante SELVI (c), Francesco SFRAPPINI (a), Giuseppe STEFANETTI (a), Sandro TOSTI (c), Paolo VALORI (a). All. Luigi MILAN
I PROTAGONISTI DEL SANSEPOLCRO
(in ordine alfabetico)
Claudio BALDUCCI (d), Mario BARCULLI (a), Ivano BECCI (c), Andrea BERGHI (c), Giorgio BONFANTE (c), Mario BRUSCAGLIA (c), Fernando CHIASSERINI (d), Moreno CIOLFI (p), Nereo COLAVETTA (p), Claudio FACCHIN (c), Claudio GIULIANINI (d), Luca LANDI (d), Olinto MAGARA (a), Oriano MEARINI (d), Alessandro ROSSI (c), Alessandro TELLINI (a), Franco TESTERINI (c), Giuseppe TRICCA (d). All. Silvano GRASSI