Città di Castello laboratorio nazionale del BaskIn, la pallacanestro inclusiva giocata con squadre miste di persone normodotate e con disabilità: grazie al progetto di cui sono protagonisti la Tiferno Pallacanestro, l’Usl Umbria 1, la Cooperativa La Rondine e l’associazione di volontariato I Fiori di Lillà, con la collaborazione del Comune, anche i bambini tra i 5 e i 10 anni potranno praticare uno sport finora sperimentato in Umbria solo con i ragazzi delle scuole superiori.
Un primo gruppo di piccolissimi aspiranti atleti è già pronto a unirsi ai ragazzi tra i 15 e 20 anni che hanno iniziato la propria attività con l’evento dimostrativo di sabato scorso al Palaioan di Città di Castello. Tramite i tecnici della Tiferno Pallacanestro saranno avviati alla conoscenza del basket per poi essere in grado di giocare a BaskIn con i propri coetanei.
“In questo progetto c’è l’essenza dell’inclusione sociale che nasce dall’incontro e dalla condivisione delle esperienze tra persone con disabilità e persone normodotate, un modello che come amministrazione comunale vogliamo sostenere per rafforzare l’idea di una comunità unita, accogliente e solidale”, afferma il sindaco Luca Secondi. Nel sottolineare la particolare soddisfazione per la partenza di un progetto del quale è stato promotore da presidente dell’associazione I Fiori di Lillà e che ha presentato ufficialmente da sindaco in occasione del debutto, dopo lo stop di circa un anno causato dall’emergenza Covid-19, Secondi sottolinea che “una delle direttrici del nuovo governo cittadino sarà quella di sviluppare ancora di più l’interazione e la sinergia tra servizi socio-sanitari, scuola e sport, mettendo a frutto le professionalità, le esperienze e le risorse del volontariato davvero notevoli che la nostra comunità sa offrire”.
“Ringraziamo per la determinazione e l’entusiasmo che tutti i protagonisti hanno messo per tenere accesa la fiammella del progetto nei mesi difficili dell’emergenza da Covid-19 e per arrivare oggi a rispettare gli impegni assunti, avviando questa esperienza così preziosa e innovativa”, sottolinea il primo cittadino tifernate, che esprime la riconoscenza dell’amministrazione comunale al presidente della Tiferno Pallacanestro Marco Cesaroni, all’Usl Umbria 1 con la responsabile del Servizio Integrato per l’Età Evolutiva Paola Antonelli, al presidente della Cooperativa La Rondine Luciano Veschi, alla presidente dell’associazione I Fiori di Lillà Elena Signorelli e ai rispettivi collaboratori. Presentato nel settembre del 2020, il progetto è stato avviato sabato scorso con un evento promozionale al palazzetto dello sport di via Engels, teatro di una partita-esibizione di cui sono stati protagonisti gli atleti della Tiferno Pallacanestro e dell’IIS Campus Leonardo da Vinci di Umbertide, che con il tutor Silvio Bartolini ha costituito da due anni una squadra di BaskIn con gli studenti dell’istituto.
All’iniziativa, alla quale è intervenuto l’assessore comunale alle politiche sociali Benedetta Calagreti, si è unito anche l’istituto Patrizi Baldelli Cavallotti di Città di Castello della dirigente Marta Boriosi, che metterà a disposizione una palestra per gli allenamenti e ha offerto “merende-sportive” a tutti i partecipanti a un pomeriggio allegro, nel quale la pallacanestro è stata davvero per tutti come è nelle finalità del BaskIn.
I giocatori hanno dato spettacolo sul parquet, coinvolgendo il pubblico presente al punto da far scendere in campo anche uno dei giovani con disabilità in tribuna, che ha preso parte al match.
La festa al Palaioan ha dato il via alla sperimentazione del BaskIn da parte della Tiferno Pallacanestro, che proseguirà con allenamenti settimanali ogni giovedì nella palestra dell’Istituto Cavallotti, sotto la guida dei tecnici Matteo Mordaci e Giacomo Magi. Nelle prossime settimane arriveranno i canestri speciali per giocare e le divise blu royal con cui gli atleti della squadra tifernate scenderanno in campo nelle partite che saranno organizzate insieme alle altre due squadre umbre di Umbertide e Perugia.
In occasione della presentazione del progetto, il presidente della Tiferno Pallacanestro Cesaroni ha espresso “la soddisfazione e l’orgoglio di contribuire alla promozione dello sport e della socialità, superando le barriere della disabilità e ampliando il gruppo di 130 giovani dai 5 ai 13 anni del mini-basket, delle selezioni under 17 e under 20 che praticano attività agonistica insieme alla prima squadra, iscritta al campionato regionale Csi”.
La dottoressa Antonelli ha richiamato l’attenzione sul valore sociale di questa esperienza, nella quale il Servizio Integrato per l’Età Evolutiva segue i ragazzi già in carico, che risponde all’idea di “fare riabilitazione nella comunità, nel territorio, fuori dai luoghi di terapia, e rappresenta una importante esperienza di crescita personale e inclusione non solo per i giovani con disabilità, ma anche per i coetanei normodotati”. Dal presidente de La Rondine Veschi è venuta la sottolineatura della “profonda gratificazione di mettere la professionalità e competenza degli educatori della cooperativa al servizio di una nuova iniziativa finalizzata a rafforzare la rete di solidarietà della comunità”, mentre la dirigente scolastica Boriosi si è detta “entusiasta della possibilità di essere ancora vicini a una tematica come quella della disabilità alla quale l’istituto Patrizi Baldelli Cavallotti è da sempre sensibile”.
Il BaskIn è uno sport pensato per permettere a giovani normodotati e con qualunque tipologia di disabilità (fisica e mentale) di giocare nella stessa squadra, composta sia da ragazzi che da ragazze. Le regole di questa disciplina sono studiate per valorizzare il contributo di ogni atleta, puntando su una responsabilizzazione durante la partita che è finalizzata a superare la tendenza spontanea ad un atteggiamento assistenziale a volte presente nelle attività fisiche per persone disabili. Le squadre sono composte da 12 giocatori, dei quali sei in campo: tre normodotati e tre con disabilità.
Il BaskIn utilizza due canestri normali e due laterali più bassi per le persone con disabilità motoria, palloni con dimensioni e peso diversi, uno spazio di gioco con zone protette per garantire il tiro nei canestri laterali. Ogni giocatore ha un ruolo definito dalle sue caratteristiche motorie e un avversario diretto dello stesso livello. Un tutor, ovvero un altro giocatore della squadra, può accompagnare le azioni di un compagno con disabilità.