La sua avventura in Messico è iniziata nel mese di ottobre supportato dal progetto Vivi Altotevere Sansepolcro quando, valige in spalla, è partito dalla cittadina biturgense per perfezionare al meglio l’arte del pugilato: sono stati 19 gli incontri, tutte vittorie, tra cui anche quello che lo ha portato ad essere campione del mondo in questa disciplina nella categoria dei pesi leggeri.
Ultima gara in Messico, com’è andata? “Grazie al cielo molto bene. Più si va avanti e più è difficile mantenere l’imbattibilità: il mio avversario aveva sei vittorie negli ultimi sei incontri; durante il primo round mi ha messo nettamente in difficoltà portando anche dei colpi importanti al mento che mi hanno fatto traballare. Fortunatamente nel secondo round sono riuscito a mettere il mio destro, ottenendo così la mia 19esima vittoria in 19 incontri; la 15esima per KO”.
Otto mesi oltre Oceano vogliamo tracciare un bilancio? “Sono molto soddisfatto: in soli otto mesi ho fatto 8 incontri professionistici e ho vinto il titolo mondiale nei pesi leggeri. Inoltre, ho raggiunto un grande traguardo, ovvero di essere l’unico nella storia ad aver vinto il titolo mondiale in tutte e tre le specialità della Kickboxing nella migliore Federazione (la Wako Pro) e anche quello di pugilato. Tirando le somme mi sento di dire che sono stato un atleta molto versatile sia dal punto di vista della categoria di peso che della disciplina di combattimento”.
Alessandro Riguccini dove è cresciuto maggiormente? “Sicuramente il cambiamento maggiore l’ho avuto a Cuba dove mi sono recato ad appena 19 anni per allenarmi con la Nazionale Cubana di pugilato, anche se al tempo praticavo la kickboxing. Mi ha formato moltissimo nella parte pugilistica e anche in quella caratteriale, in quando a Cuba – vivendo a stretto contatto con gli Elite del pugilato dilettantistico mondiale – ho appreso a non farmi intimorire da nessuno prima di salire sul ring. Sicuramente anche la mia trasferta in Messico nel 2012 ha contribuito molto, soprattutto per raffinare quello che è più prettamente il pugilato professionistico”.
Ora c’è il rientro in Italia quando e cosa ti aspetti? “Sarò a Sansepolcro sabato 10 giugno. Molti concittadini, sia biturgensi che italiani in generale, mi scrivono e si complimentano con me per quello che ho fatto e di questo sono molto contento. Spero di aver portato un po’ di gioia ai biturgensi, facendo questo importante passo e che di conseguenza ci sia la possibilità di costruire qualcosa di buono. Approfitto di nuovo per ringraziare Marco Piccini e Marcello Brizzi del Vivi Altotevere Sansepolcro per il loro appoggio incondizionato fin dall’inizio di questa dura avventura e Max Porcu di Errea.
Cosa c’è nel futuro di Alessandro Riguccini? “Torno in Italia poiché oramai il mio record da pugile professionista (19-0) è pronto per il Big Match Americano, non avrebbe senso in questo momento restare in Messico né a vivere, né ad affrontare altri match non titolati che metterebbero solo a repentaglio la mia imbattibilità nel pugilato professionistico. Trattandosi di incontri con grande attenzione mediatica, quelli che mi aspettano sono sicuramente di più lenta e oculata organizzazione, quindi ho deciso di continuare ad allenarmi in Italia seppur cosciente del fatto che non appena avremo la data e il luogo mi ritrasferirò almeno per un mese in modo da rifinire la preparazione come ho fatto in questi ultimi otto mesi”.