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“Apre la galleria, ma come?”: si riaccende il dibattito su E78 e Guinza

A Mercatello sul Metauro partecipato incontro sulla sicurezza, i rischi e l’utilità del progetto. Tra gli ospiti anche il sindaco di San Giustino

Guinza E78

“L’amministrazione non è contro la Fano-Grosseto, anzi. Però non la vogliamo a tutti i costi”. Questo il messaggio lanciato dalla sindaca Fernanda Sacchi in occasione del partecipato incontro “Apre la galleria, ma come?”, iniziativa pubblica svoltasi giovedì sera a Mercatello sul Metauro e dedicata al complesso tema della E78. La serata, organizzata dall’amministrazione del capoluogo marchigiano in collaborazione con il comitato locale Voci dalla Valle, ha visto la presentazione del progetto recentemente messo a bando per l’adeguamento della galleria della Guinza (lotto 2) e del collegamento a Mercatello (lotto 3). 

“Ci chiamiamo ‘Voci dalla Valle’ – ha spiegato il portavoce Gabriele Giovannini – perché qualcuno finalmente inizia a farsi sentire, dopo un lungo periodo di scarsa informazione e sensibilizzazione sul tema. Questo gruppo di cittadini è molto preoccupato perché teme una nuova devastazione del nostro territorio senza portare a nulla. Il nostro primo obiettivo è quello di informare i cittadini”.

Presenti all’iniziativa vari amministratori dei comuni interessati dal percorso. Tra questi Paolo Fratini, sindaco di San Giustino, che ha fornito alla popolazione mercatellese una serie di aggiornamenti e considerazioni per quanto riguarda la situazione sul versante umbro.

Il progetto di apertura

Nel corso dell’incontro sono state illustrate le diverse fasi del progetto in appalto: in prima istanza si provvederà con il ripristino della galleria esistente e posa in opera degli impianti tecnologici; successivamente è previsto il ripristino del tratto a quattro corsie e la realizzazione di una rotatoria in località Sassorotto, che servirà per immettersi sulla quattro corsie o per proseguire sulla SP157 della Guinza; proprio sulla provinciale saranno poi effettuati adeguamenti stradali fino alla località di Calabaglia di sotto; per quanto riguarda il lato umbro, è prevista la realizzazione di una rotatoria e di un piccolo tratto di collegamento dall’uscita della galleria alla SP 200 di Parnacciano.

Come riportato nella relazione esposta da Giovannini, l’intero intervento “porterà ad un transito massimo giornaliero di circa 2.000 veicoli leggeri, dunque sotto le 3,5 tonnellate, che procederanno in senso unico verso l’Umbria con una distanza minima di 100 metri e alla velocità massima di 70km orari. È vietato il transito ai mezzi che trasportano merce facilmente infiammabile, con il progetto che prevede la realizzazione di un impianto antincendio ad acqua e schiuma con 15mila bocchette; non è prevista la separazione della corsia di transito da quella di emergenza, ma solo una suddivisione con birilli o new jersey”.

Rischi e possibili criticità 

Successivamente sono state prese in esame le varie problematiche legate all’intervento, tra cui “i maggiori volumi di traffico sulla 73 bis, la mancanza di un collegamento diretto alla E45, l’abbattimento di oltre 50 querce, i maggiori disagi per i residenti di Ca’ Lillina e le condizioni di pericolo per i viaggiatori sia in caso di incendio in galleria, sia al momento del transito nella provinciale di Parnacciano”. La posizione univoca del Comune e dei membri del gruppo Voci dalla Valle evidenzia dunque una “mancanza di sostenibilità del progetto di apertura della galleria, che verrà attivata solo ‘in modalità cantiere’ in virtù di una forzatura del commissario. Le strade di collegamento esistenti sono inadeguate a sostenere l’incremento di traffico previsto: ne deriverebbero quindi maggiori pericoli per gli utenti e tempi di percorrenza maggiori per i mezzi soccorso”. A margine dell’apertura della galleria si prospetterebbe dunque una situazione “di evidente criticità e destinata a rimanere congelata per molti anni, con tutti gli effetti collaterali del caso sul fronte economico e turistico. Il modus operandi è lo stesso di oltre trent’anni fa. Non solo non si è fatto niente per la Fano-Grosseto, ma la Regione ha dirottato i fondi sulla Quadrilatero, con il conseguente declassamento”.

Sacchi: “Progetto del quarto lotto? Semplicemente aberrante”

Dopo aver fornito un ampio resoconto delle tappe affrontate nei quasi dieci anni di amministrazione sul fronte E78, dal declassamento del 2017 fino al recente appalto, la sindaca di Mercatello Fernanda Sacchi non si è risparmiata in forti critiche ad un progetto, quello del quarto lotto, che è stato definito come “inverosimile. Mi è stato detto che il progetto potevo visualizzarlo nel sito del ministero dell’ambiente, a dimostrazione di quanto Anas sia portata a non condividere niente. L’unica cosa che era stata chiesta era il passante di Mercatello e “un occhio in più” per il nostro Comune, che ha già pagato molto. E quando mi si dice che si interverrà ancora su Ca’ Lillina non posso che essere avvilita, perché non voglio che il mio territorio venga lacerato un’altra volta. Questo chiediamo a Regione e Anas, non è possibile che il progetto del quarto lotto lo debba vedere sul sito del ministero dell’ambiente, e qua si propone una roba aberrante, un viadotto all’entrata di Mercatello”.

Fratini: “Penso che non ci sia la volontà di realizzare questa strada”

“Ho seguito da vicino gli sviluppi della E78 – ha esordito il sindaco di San Giustino Paolo Fratini – certamente preziosissima e strategica per le nostre zone. Un’infrastruttura che avrebbe tutte le caratteristiche per essere realizzata anche tenendo conto dell’ambiente, perché le strade si possono realizzare in tanti modi, penso alla Foligno-Civitanova, una tratta che si inserisce bene nel contesto paesaggistico. E noi pretendiamo questo. Ho partecipato due volte al consiglio superiore dei lavori pubblici, e da qui è emersa chiaramente la contrarietà all’apertura della Guinza a senso unico alternato, con i pareri negativi di Polizia e forze dell’ordine che dovrebbero presidiare la galleria. È necessario che si investa sulla doppia canna e le quattro corsie”.

Nel suo intervento il primo cittadino ha poi evidenziato come dall’altra parte del versante i sindaci dell’Altotevere, dopo anni di litigi, avessero trovato una linea comune sulle ipotesi di tracciato proposte da Anas. “Ci sono stati presentati quattro tracciati e noi ne abbiamo scelto uno. Siccome pensavano che ci saremmo messi a litigare, nel momento in cui abbiamo resa nota la nostra scelta condivisa, ci è stato detto che quel tracciato non era più realizzabile. A quanto pare la volontà è quella di realizzare un tracciato che sostanzialmente arrivi fino agli scavi di Colle Plinio, per poi girare a destra su Vallurbana e successivamente rientrare sulla galleria. La mia impressione è che non ci sia la volontà di realizzare questa strada, poiché è facile intuire come nella zona archeologica di Colle Plinio possano verificarsi interruzioni dei lavori a causa di eventuali ritrovamenti. Quindi l’obiettivo è quello di utilizzare lo svincolo di Selci Lama e di collegare la E78 alla E45, e tutto quello che avviene dalla E45 fino alle Marche non interessa a nessuno, sicuramente non alla Regione Umbria”. Sul tema specifico della riapertura della Guinza, poi, Fratini ha definito l’intervento come una vera e propria operazione di propaganda: “L’obiettivo è far passare il messaggio che la galleria viene aperta dopo anni di immobilismo della sinistra, indipendentemente dalle modalità con cui la si riapre e a prescindere dal fatto che al momento non esiste una strada”.

La sindaca di Borgo Pace: “Dalla Regione nuovi aggiornamenti”

Tra i numerosi interventi in scaletta, anche quello della sindaca di Borgo Pace Romina Pierantoni, che ha dato conto degli ultimi aggiornamenti forniti il giorno precedente dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli: “In realtà nell’incontro con i sindaci è stato riferito che l’intervento di apertura rappresenta la conditio sine qua non per la piena ripartenza dell’intera infrastruttura. L’obiettivo è quello di avere pronti i progetti esecutivi di tutti e 12 i lotti entro il 2024. Quanti anni sono che si combatte per questa strada? Sono ovviamente d’accordo che i comuni non vadano lasciati soli, ma è importante parlare e dialogare prima ancora di andare in conferenza dei servizi. Noi dobbiamo decidere cosa vogliamo, perché senza infrastrutture i territori muoiono”.

È possibile rivedere l’intero incontro al seguente link

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