Negli ultimi anni si sono fatte sempre più insistesti le lamentele di alcuni cittadini che risiedono nelle abitazioni che da via del Prucino si affacciano sui binari retrostanti alla vecchia stazione. La condizione di degrado dell’area dove un tempo terminava il tratto ferroviario della FCU sembra in effetti avere superato ogni limite: da qualche tempo, oltre all’erba alta e allo stato di completo abbandono, si registra la presenza, quasi quotidiana, di cinghiali che in gruppo si aggirano indisturbati tra le chiazze di una selva che appare in continua espansione. “Ormai sta diventando la normalità e per vederli basta affacciarsi alla finestra verso le 17/18”, racconta una residente della zona riferendosi agli ungulati.
Durante l’estate a Sansepolcro ci sono stati diversi avvistamenti di questi animali, alcuni dei quali persino all’interno di zone densamente popolate e in prossimità del centro storico. Questo dimostra che il problema della fauna selvatica è diffuso a tal punto che l’amministrazione comunale ha già provveduto a mobilitarsi per cercare di trovare una soluzione. Nel caso dell’area della vecchia stazione, però, la questione presenta importanti elementi di distinguo, dato che qui è proprio principalmente lo stato di profonda incuria che concorre attivamente al reiterato manifestarsi del problema.
I cittadini della zona hanno quindi già da tempo provveduto a muoversi informando il sindaco di Sansepolcro, il quale a sua volta ha, in più di una circostanza, riferito di avere ripetutamente chiesto a chi di dovere di intervenire. La proprietà e la gestione degli spazi della vecchia stazione ricadono infatti in capo a tre distinti soggetti: la Regione Umbria, Umbria Mobilità e RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Tra questi l’unico soggetto che periodicamente provvede ad effettuare un minimo manutenzione è proprio quest’ultimo, il quale però può intervenire esclusivamente nelle parti di sua competenza, quindi soltanto in prossimità dei binari 1, 2 e 3. Tutto il resto dell’area è, invece, per ora rimasto in uno stato di completo abbandono, dato che fino ad oggi neppure i solleciti del primo cittadino sono riusciti ad ottenere un riscontro.
Nel frattempo il tempo passa e questa triste situazione continua a perpetrarsi senza che nessuno riesca concretamente a sciogliere i nodi della burocrazia e fermare un eterno rimpallo di responsabilità tra enti: in mezzo a tutto questo la frustrazione dei cittadini non può che crescere, visto che dal canto loro non è possibile far altro che assistere all’inesorabile inerzia di amministratori che forse, non dovendo rendere conto a cittadini che – per una questione meramente amministrativa – votano in Toscana e non in Umbria, non si degnano minimamente di risolvere un problema relativamente semplice come questo.