Traliccio della telefonia mobile ad Anghiari: dal luogo in cui è stato gettato il basamento, adesso la questione si sposta in consiglio comunale. Nella seduta di mercoledì 6 marzo (inizio alle ore 21), si parlerà della delicata questione attraverso l’interrogazione presentata dai due capigruppo della minoranza, Mario Checcaglini di “Anghiari Unita” e Danilo Bianchi del “Patto Civico”, entrambi presenti sabato pomeriggio alla manifestazione tenuta dal comitato “No antenna” nel sito in cui è prevista l’installazione del ripetitore alto 24 metri (la località si chiama “la Gattina”, lungo la strada che conduce al Santuario della Madonna del Carmine) e alla quale hanno preso parte oltre un centinaio di persone, fra le quali anche una delegazione del comitato di via Sicilia ad Arezzo, che ha gli stessi problemi, e la presidente della sezione aretina di “Italia Nostra”, Sandra Marraghini.
L’invito del comitato “No antenna” ai cittadini è stato chiaro: riempire la sala consiliare per seguire con attenzione quale sarà la risposta degli amministratori. La realizzazione in silenzio (all’inizio senza neppure un cartello di cantiere) e a tappe forzate di un basamento in cemento armato ha determinato la furiosa reazione dei cittadini che, con una copiosa raccolta di firme e la costituzione del comitato, hanno forzato il Comune all’invio alla società costruttrice di un provvedimento di interruzione dei lavori; atto che non ha però scritto la parola “fine” alla vicenda, per la sua probabile impugnazione da parte della società.
“Apprezziamo il provvedimento di interruzione emanato dal Comune dopo la nostra raccolta firme – ha detto il presidente del comitato, Fabrizio Scartoni – ma di certo non è sufficiente: è necessario che il sindaco lo trasformi in realtà, facendo immediatamente demolire il blocco di cemento, scongiurando ogni contenzioso con la società costruttrice e proteggendo paesisticamente la zona, ora e per sempre. Dunque, è necessario porre rapidamente il vincolo su questa collina e su ogni altra zona di pregio, per difendere il nostro prezioso territorio e allo stesso tempo consentire lo sviluppo della rete: gli strumenti normativi non mancano”.
La richiesta di un piano di localizzazione delle antenne
Scartoni ha insistito anche su altri due aspetti: le conseguenze per la salute per chi risiede nelle vicinanze e il deprezzamento di valore al quale andrebbero incontro le proprietà limitrofe. La villa “la Gattina” – proprio di fronte all’antenna – è appena stata ceduta a nuovi proprietari inglesi, che sono intenzionati a richiedere danni alla società della telefonia e anche al Comune, “per l’inerzia e l’intempestività con cui ha gestito il progetto di installazione dell’antenna”. Nell’interrogazione che verrà discussa mercoledì, Checcaglini e Bianchi chiedono anche l’elaborazione di un piano di localizzazione delle antenne, individuando luoghi consentiti e luoghi vietati, per fare in modo che a decidere sia il Comune e non l’azienda.