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Polcri rompe il silenzio: “Ho fatto la mia parte, ora tocca ai consiglieri”

“Governo istituzionale impedito da veti incrociati. Il centrodestra ha l’onere di governare”

Il presidente della provincia Polcri durante il consiglio comunale anghiarese del 27 marzo

Il presidente della provincia di Arezzo Alessandro Polcri ha rotto il silenzio sulle complesse dinamiche che stanno interessando l’amministrazione dell’ente. L’occasione è arrivata dalle due interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza nel consiglio comunale di Anghiari riunitosi lunedì sera a Palazzo Pretorio. A chiedere chiarezza su quanto sta succedendo in provincia sono stati il Patto civico per Anghiari con Danilo Bianchi e Anghiari Unita con Mario Checcaglini e Barbara Croci.

Nel suo intervento, dopo aver definito “rinvio tecnico legato al Dup” lo spostamento del consiglio provinciale dal 24 al 29 marzo, il sindaco Polcri ha ripercorso le tappe della sua discesa in campo: “Non ho avuto la maggiore attenzione alla Valtiberina che chiedevo, e in politica quando c’è un vuoto si cerca di riempirlo con una proposta”, ha detto. “Ho dunque presentato la mia candidatura sul tema della Casa dei comuni e le elezioni hanno dato una fotografia ben chiara”, con “il principio della turnazione” che “ha trovato una forte risposta in tutti i territori della provincia, eccezion fatta per il comune di Arezzo”.

Polcri: “Alleanze all’interno del consiglio, ho scelto un criterio oggettivo”

Dopodiché, l’attuale assetto che prevede tempi separati per l’elezione di presidente e consiglio ha messo Polcri di fronte ad un’assemblea già in carica da un anno: “Ho trovato un consiglio provinciale che rispecchiava una logica del passato, e questo rappresentava un problema da affrontare”, ha detto il sindaco anghiarese. “Naturalmente io ho un mandato chiaro per quanto riguarda la mia posizione di presidente, ma non ho un mandato chiaro per quanto riguarda le alleanze che dovrei fare all’interno del consiglio”.

Come scegliere, dunque, la maggioranza per poter governare? “Per essere rispettoso del mandato elettorale – ha argomentato Polcri – ho cercato di prendere un criterio oggettivo: chi vince le elezioni governa, e le elezioni del consiglio provinciale le ha vinte la lista Comuni per la provincia, che ha preso il 52% dei voti”. È dunque la compagine di centrodestra che, “come gruppo di maggioranza relativa, ha non solo l’onore ma anche l’onere di dare un orientamento al presidente”, ha spiegato il sindaco.

Diversamente, ha detto, “avrei potuto fare una scelta politica organica e fare per esempio una maggioranza con centrosinistra e Patto civico. Sarebbe stata una scelta forte non legata però al mio mandato politico, perché molti di coloro che mi hanno votato non lo hanno fatto perché creassi una maggioranza organica con una o l’altra lista”.

“Un governo istituzionale sarebbe stata la soluzione preferibile”

“La cosa preferibile sarebbe stato un governo istituzionale con tutti dentro”, ha ribadito il sindaco “ma purtroppo nelle varie consultazioni ci sono stati dei veti, in un senso e in un altro, e quando ci sono dei veti è difficile trovare una sintesi. Ho cercato quindi di trovare una soluzione oggettiva, nessuno potrà dire il contrario: ho fatto riferimento a chi ha vinto le elezioni, a chi ha ricevuto il mandato. In questo caso l’onere spetta al gruppo che possiamo chiamare dei civici e del centrodestra, e dunque ho offerto loro la possibilità di governare. Vedremo mercoledì se vorranno partecipare a dare un indirizzo forte al presidente”, ha affermato Polcri.

“Questo non significa – ha puntualizzato – che io abbia perso l’indicazione del mio programma amministrativo, che è la Casa dei comuni. Tanto è vero che anticipo stasera che ci sarà il bilancio partecipato, cioè andrò dai sindaci per presentare il bilancio e cercherò di dare indicazioni sugli investimenti che la provincia ha già in dote e su altre risorse che sono riuscito a inserire negli ultimi 15-20 giorni, a cui trovare una collocazione in una dinamica tra comuni e provincia”.

“Chi ha vinto le elezioni del consiglio deve condividere un percorso con il presidente”

“A questo punto come presidente della provincia ho fatto la mia parte, ora il cerino ce l’hanno i consiglieri, che dovranno decidere se hanno la maturità politica per affrontare il mandato che hanno avuto nel 2021. Chi ha vinto quelle elezioni – ha ripetuto Polcri – oggi deve avere la forza e la responsabilità di condividere un percorso con il presidente quanto meno fino alla fine della consiliatura, che potrebbe allungarsi anche al prossimo anno perché forse ci saranno le elezioni dirette. Ci dev’essere un atto chiarezza, non si può continuare questo tourbillon che dura ormai da mesi”.

E la chiarezza sarà data da “chi alza la mano e chi non alza la mano. Naturalmente nel momento in cui il consiglio non dovesse approvare il bilancio sono pronto ad assumermi le mie responsabilità”, ha detto il presidente, “ma io ho fatto tutti i passaggi, dopodiché non mi si può chiedere l’impossibile. Ho cercato di parlare con tutti i gruppi consiliari, ho detto al gruppo di maggioranza relativa che ha l’onere di governare insieme al presidente, ma dall’altra parte ho detto che nel prossimo consiglio provinciale ci sarà l’istituzione delle commissioni, che l’ente non ha da anni, rafforzando il ruolo di tutti i consiglieri, compresi quelli del Patto civico e del centrosinistra. Perché dev’esserci un rapporto di fiducia tra il presidente e il consiglio che anche nelle differenze di pensiero non possono seguire due dinamiche diverse, senza una sintesi”.

“Le persone responsabili mercoledì voteranno il bilancio”

In conclusione di intervento, Polcri ha sfidato “chi ha responsabilità degli enti” a “spiegare perché vota contro un bilancio con 24 milioni di euro di investimenti. Se non si vota quel bilancio – ha detto – si fa commissariare la provincia e non si fa un danno al sottoscritto, ma a tutti i territori, perché significa perdere ulteriore tempo e far slittare di mesi l’assegnazione delle risorse del Pnrr. Questo non credo che possiamo permettercelo, dunque sono fiducioso che le migliori forze e le persone responsabili mercoledì andranno a votare il bilancio”, ha auspicato il presidente.

“Linguaggio molto aggressivo, ma col tempo si tornerà nella dialettica politica”

A precisa domanda del consigliere Checcaglini in merito alle voci di presunte intimidazioni subite, Polcri ha poi aggiunto che “non sono da prendere in considerazione. Nei comunicati qualcuno è un po’ cattivo ma non credo che ci sia una contrarietà tale da spingersi oltre”, ha detto. “È evidente che questa situazione qualcuno l’ha digerita e qualcuno ancora no, dunque il linguaggio è ancora molto aggressivo, ma sono fiducioso che col tempo le cose si possano smussare e tornare nella dialettica politica”.

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