Doveva essere la giornata del grande ritorno dell’antica Fiera del Bestiame a Sansepolcro – evento storico della Valtiberina, interrotto per tre anni a causa dell’emergenza Covid – ma la mattinata inaugurale è stata caratterizzata dall’assenza dei tanti animali da allevamento che solitamente affollano i box messi a disposizione delle aziende locali dall’Unione dei Comuni all’ex Foro Boario. Gli allevatori del territorio hanno infatti scelto di non esporre i propri capi di bestiame come gesto di protesta verso il calo dei prezzi della Chianina, autentica eccellenza del territorio, che oggi sta creando non poche difficoltà agli operatori del settore.
“Siamo in difficoltà economiche molto gravi” spiega Marcello Polverini, organizzatore della protesta “Non riusciamo a vendere i vitelli, e quando si riesce il prezzo è ribassato dal 30 al 50%. Non abbiamo niente contro Comune e Unione dei Comuni, ma questa è una tematica grave e urgente che abbiamo scelto di rilanciare in questa manifestazione, perché ne va dell’esistenza delle nostre aziende.”
Pochissimi gli animali presenti, solo una manciata di vitelli, accompagnati da una serie di cartelli con messaggi di forte malcontento. Uno scenario che ha lasciato decisamente amareggiati gli organizzatori della fiera, tenuti all’oscuro di questa iniziativa, che hanno rimproverato la scelta di dare vita ad una protesta di questo genere nel tanto atteso giorno del ritorno della manifestazione.
“Una protesta che condividiamo nei contenuti, ma non nelle modalità – commenta il presidente dell’Unione Montana dei Comuni Alfredo Romanelli –Abbiamo investito molto nella manifestazione, eravamo molto contenti di riproporla dopo lo stop della pandemia, e questa non era certamente l’occasione migliore per proporre una protesta di questo genere. Sarebbe stato più opportuno organizzare una tavola rotonda con enti e associazioni di categoria, anziché privare i cittadini e le tante scolaresche oggi presenti di una storica manifestazione.”
“Non è mettendo quattro cartelli che si risolve il problema – rimprovera il sindaco di Sansepolcro Innocenti – Oggi siamo tutti molto contenti per il ritorno delle fiere nella loro interezza, e onestamente gli allevatori potevano scegliere un altro momento o altre modalità per lanciare un allarme del quale siamo ovviamente consapevoli.”