La seduta di ieri sera del consiglio comunale di Sansepolcro, che ha visto la surroga della consigliera della lista Adesso-Riformisti Rosalba Alberti, sostituita da Michele Gentili, ha lasciato strascichi nel dibattito politico. A commentare stamani quanto accaduto è stata la stessa lista Adesso-Riformisti: “La sua visione – scrivono gli esponenti della compagine riferendosi alla consigliera dimissionaria – non collima con quella del nostro gruppo”. Tutti gli altri nove membri del direttivo (proprio Alberti era la decima) “avevano deciso di non supportarla più in quanto la sua linea in consiglio comunale non era più quella definita dal gruppo”, spiegano nella nota, precisando che “non c’entrano assolutamente ragioni politiche o ordini di partito che nelle dinamiche della nostra lista non sono mai entrate”.
Una situazione che dura “quasi sin dall’inizio, ma tra fine 2022 e inizio 2023 le divergenze si sono accentuate”, puntualizzano, per poi aggiungere che “nessuno ha chiesto le dimissioni di Rosalba, che aveva il legittimo diritto di continuare uscendo dal gruppo ed entrando nel misto” per poi “portare avanti le sue iniziative effettivamente a titolo personale e non sotto mentite spoglie”. Invece Alberti “ha deciso di dimettersi, scelta legittima”, mentre “meno legittimo” è stato secondo Adesso-Riformisti il suo riferimento “alla mancanza di rispetto delle persone del nostro gruppo nei suoi confronti, che non è mai mancato”.
La seconda parte della nota si concentra poi su quella che viene definita “la cosa veramente grave”, ovvero “l’intervento del sindaco Innocenti che ha accusato il nostro gruppo di scorrettezza. Come si permette il primo cittadino – dicono i rappresentanti della lista – di dare un giudizio sulle dinamiche interne di un gruppo consiliare di opposizione? Avremo modo di sottolineare questo comportamento nelle sedi opportune”, aggiungono, “anche per l’evidente mancanza di rispetto nei confronti del nostro nuovo consigliere, nonché coordinatore del gruppo, Michele Gentili, che è entrato nella sede consiliare in un contesto ostile, non consono ad un momento che dovrebbe essere di festa e di garbata accoglienza da parte di chi rappresenta la città”.