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Tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio: confini, diatribe e cartografia storica

La divisione amministrativa della piana del Tevere tra Gricignano e il territorio di Citerna

“Dimostrazione del Confine della Città di Borgo di S. Sepolcro“ (Antonio Matteo Lancisi, 1731)

L’Alta Valle del Tevere è un territorio che la Geografia ha creato unito ma che poi la Storia ha diviso. Sono state varie, infatti, le vicende che nel corso dei secoli hanno portato alla definizione di un assetto amministrativo imperniato su una netta ripartizione duale che, dal 1441 fino all’Unità d’Italia, ha visto la parte sud-orientale appartenere allo stato Pontificio e quella nord-occidentale prima alla Repubblica e al Ducato di Firenze, poi al Granducato di Toscana.

I segni di queste antiche divisioni sono tuttora riscontrabili non solo in termini istituzionali, dato che quello che un tempo era un confine statale oggi è una linea di demarcazione tra due regioni, ma anche da un punto di vista paesaggistico, toponomastico e cartografico. In altre parole, attraverso un’attenta analisi del territorio e la simultanea consultazione delle relative carte storiche, si possono ancora oggi individuare testimonianze di epoche passate che, più o meno materialmente, si sono sedimentate nella piana del Tevere.

Soffermandosi sull’area che va da Gricignano a Fighille si possono talvolta individuare i tratti di quello che una volta era un confine tra due stati e che oggi, senza troppi mutamenti, divide ancora la Toscana dall’Umbria: questo può essere visualizzato per il tramite di fossi, strade, alberature o anche attraverso la semplice divisione di appezzamenti agricoli.

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